Con una decisione comunicata ufficialmente la Formula 1 ha deciso di cambiare le procedure precedenti ai gran premi, Lewis Hamilton accoglie la notizia con freddezza
Si chiama knee down. E nel corso degli ultimi due anni è stato un cerimoniale consolidato in numerose manifestazioni sportive, anche nella Formula 1 dove fu introdotto dagli Lewis Hamilton.
Il knee down si riferisce ai drammatici fatti avvenuti a Minneapolis il 25 maggio 2020 quando un cittadino afroamericano, George Floyd, rimase ucciso durante un controllo di polizia, soffocato dal ginocchio con il quale l’agente che lo stava fermando lo teneva bloccato a terra.
Stop al knee down prima del Gran Premio
Furono settimane di grande tensione non solo negli Stati Uniti ma a livello mondiale. Rivendicazioni razziali, tensioni xenofobe, razzismo. Il mondo dello sport, partendo dagli USA, reagì in modo estremamente forte e compatto con tutta una serie di iniziative che culminarono anche in Formula 1 con la decisione dei piloti, su richiesta di Lewis Hamilton, di appoggiare il proprio ginocchio a terra per qualche secondo nel cerimoniale che precede l’accesso alla griglia di partenza al via di ogni Gran Premio.
La cosa portò a diverse discussioni: alcuni piloti rifiutarono di prendere parte all’iniziativa. Famosa in particolare la polemica di Mazepin che disse che la cosa non lo riguardava. Altri, pur accogliendo le motivazioni della protesta, scelsero altre forme di espressione.
Formula 1 e Lewis Hamilton, pareri non in sintonia
Da quest’anno tuttavia la Formula 1 ha deciso di cambiare completamente procedura. Niente knee down prima dei gran premi. Facendo seguito alla decisione di Max Verstappen, Kimi Raikkonen, Charles Leclerc e Carlos Sainz che avevano deciso di non proseguire in questa manifestazione, la direzione del campionato mondiale ha dichiarato ‘superato’ questo cerimoniale.
Lo scorso anno Carlos Sainz aveva chiesto altre iniziative: “Chiedo che la questione venga abbandonata, perché sta diventando più una discussione più su chi si inginocchia o meno che su come bisogna lottare contro il razzismo”.
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L’amministratore delegato dell’organizzazione, Stefano Domenicali ha annunciato che l’inginocchiamento a terra prima di ogni Gran Premio è archiviato: “Non dobbiamo fare politica in pista. Il gesto è stato importante per chi credeva fosse un gesto importante. Ma dobbiamo andare avanti, impegnarci a rispettare tutti e sempre”.
Lewis Hamilton, che nel 2020 aveva chiesto e ottenuto che la Mercedes venisse ridisegnata con una livrea nera portando sul casco la scritta Black Lives Matter, avrebbe accolto la notizia con una certa freddezza.
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Ma già lo scorso anno il pilota inglese, considerato uno dei leader mondiale per il movimento dei diritti civili afroamericani, aveva detto che, ginocchio a terra o meno, il suo impegno in questo settore sarebbe andato avanti con o senza la Formula 1.