Caso Djokovic, arriva una svolta importante: l’annuncio che tutti aspettavano. Il tennista serbo ha dovuto saltare gli Aus Open a causa della vicenda Covid
Ora sono scesi in campo i magistrati serbi a difenderlo, affermando che nessun test è stato alterato tra il 16 e il 22 dicembre 2021. Lo stesso Nole ha annunciato che parlerà della vicenda fra 7-10 giorni.
La sua vicenda ha sconvolto il mondo sportivo all’inizio di questo 2022. Novak Djokovic, il numero uno del tennis non ha preso parte al primo torneo dello Slam in Australia. Nonostante avesse raggiunto Melbourne per difendere il titolo conquistato nel 2021 (e nove volte in carriera) è rimasto confinato in una stanza di albergo fino al momento del rimpatrio. Prima il problema legato al vaccino per il Covid-19, che il serbo non ha mai voluto fare, poi la poca chiarezza sui test effettuati a dicembre, quando partecipò da positivo ad un’intervista in Francia.
Il governo australiano è stato irremovibile nel non concedergli il visto d’ingresso e rispedendolo in Europa come un normale turista respinto. La storia ha guadagnato subito le prime pagine di tutti i media del pianeta e, soprattutto in Serbia, si è arrivati a crearne un’inchiesta di stato. Ora mercoledì i pubblici ministeri di Belgrado hanno respinto al mittente le accuse secondo cui Novak Djokovic avrebbe utilizzato un falso test positivo per Covid-19 per cercare di entrare a Melbourne.
Caso Djokovic, annuncio importante da Belgrado: i magistrati lo scagionano
Come riportato dal The Guardian, non esiste quindi dolo nella vicenda, con dei presunti tamponi PCR che sarebbero stati manomessi per consentire a Djokovic di essere presente all’Australian Open.
“L’accusa ha agito secondo le normative, sono stati eseguiti controlli ed è stato stabilito che Djokovic è stato testato più volte e che i certificati sui risultati dei test del 16 dicembre 2021 e del 22 dicembre 2021 sono validi“, si legge nella nota.
Un parere differente viene riportato invece dai tedeschi di Der Spiegel e dalla BBC, secondo cui ci sarebbero state invece delle discrepanze nei numeri di serie dei test effettuati dalle autorità serbe a Djokovic prima del suo viaggio “down under”, facendo sospettare possibili irregolarità.
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Nel frattempo il numero uno del tennis mondiale ci ha tenuto nei giorni scorsi a ringraziare il presidente serbo Aleksandar Vucic, le istituzioni e l’intero popolo per l’appoggio mostrato nei suoi confronti durante la triste vicenda australiana. Il 34enne di Belgrado è stato accolto in patria come un eroe e parte del movimento no-vax internazionale lo ha eletto a proprio beniamino, strumentalizzando la situazione.