Jannik Sinner, meglio anche di Berrettini: le cifre sono da capogiro. Il tennista azzurro è già in top10 a soli 20 anni e punta sempre più in alto
Il Quarto di Finale ottenuto all’Australian Open è solo un punto di partenza per una carriera che si preannuncia straordinaria. Almeno dal punto di vista economico è già sopra a Berrettini. 
Il tennis azzurro sta vivendo la sua “goldenage” ed è solo all’inizio di questa magnifica avventura. Matteo Berrettini compirà ad aprile 26 anni, mentre Jannik Sinner ne ha appena 20 e già figurano entrambi nella top ten del ranking mondiale. L’Australian Open ha mostrato il valore dei nostri ragazzi, con entrambi in grado di arrivare ai Quarti di Finale. L’avventura dell’altoatesino si è interrotta con Tsitsipas, mentre il romano si è arreso ad uno straordinario Nadal in Semi, in grado poi di battere Medvedev in finale. Berrettini da questa settimana è numero 6 del mondo, miglior piazzamento di un italiano dai tempi di Panatta, mentre Sinner è numero 10, suo best ranking. Questi picchi in campo portano anche un beneficio a livello di immagine e di conseguenza anche economico. Il valore sul mercato degli sponsor da parte dei due azzurri sta crescendo a dismisura con il passare delle settimane. Diamo un’occhiata a quanto guadagnano.
Jannik Sinner, meglio anche di Berrettini: in un anno guadagna 3 milioni solo dagli sponsor
Secondo un’indagine condotta dalla Gazzetta dello Sport, Matteo Berrettini è arrivato a percepire circa 2 milioni di euro di sponsorizzazioni. Il cambio di brand, con l’arrivo di Hugo Boss e Asics (per le scarpe) vale di per sé 500mila euro. Ancora meglio il discorso per Jannik Sinner. Qui Finanza riporta in 3 milioni il gruzzolo accumulato a stagione solo dalle pubblicità e dal vestiario. Il talento di San Candido ha legato il proprio nome a colossi quali Gucci, Rolex e Lavazza, oltre a vestire rigorosamente Nike.
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L’azienda americana segue il campione delle NextGen Finals 2019 dall’inizio della carriera e ha puntato forte sulla sua ascesa. Il 2021 è stato l’anno del definitivo ingresso tra i top del mondo, con la conquista di 4 titoli ATP, la prima finale in un 1000 a Miami e la partecipazione (proprio in sostituzione di Berrettini) alle ATP Finals di Torino. E il meglio deve ancora venire.
