Paulo Dybala scosso dal grave lutto personale: parole d’affetto sincero

L’argentino della Juventus Paulo Dybala ha voluto commentare sui social un grave lutto che lo ha profondamente colpito da un punto di vista personale

Pochi conoscono la vera dinamica dell’arrivo in Italia di Paulo Dybala, famosissimo oggi per essere una delle stelle assolute della Juventus. Ma arrivato in serie A con la maglia rosanero del Palermo.

Paulo Dybala, dal 2015 alla Juve dopo tre stagioni a Palermo (LaPresse)

Era il 2012. L’arrivo di Dybala in Italia fu pianificato e profondamente voluto dall’allora presidente del club siciliano che militava in Serie A, Maurizio Zamparini, scomparso oggi all’età di 80 anni.

Da tempo il club aveva ambizioni europee e Zamparini stava cercando di far crescere ulteriormente la squadra con acquisti importanti e giovani di prospettiva.

L’arrivo in Italia di Paulo Dybala

Dopo aver visto Dybala in televisione nel corso di un torneo giovanile, La Joya, che ancora non era stato soprannominato così, giocava in una giovanissima formazione sperimentale dell’Argentina under 18 insieme a tanti altri fuoriclasse. Lamela, Iturbe, Tagliafico… Zamparini decise di battere tutti sul tempo. Incontrò personalmente il ragazzo, i suoi genitori e firmo un impegno molto oneroso per portarlo a giocare in Italia.

Il rapporto tra La Joya e Zamparini

All’epoca Paulo Dybala aveva 16 anni. Sarebbe rimasto per un altro anno in Argentina nell’Instituto de Cordoba prima di arrivare tra moltissime aspettative a Palermo. Fu l’ultimo grandissimo acquisto della gestione di Zamparini che, di lì a poco, anche per via delle numerose problematiche legate alla gestione amministrativa del club e a progetti che il presidente avrebbe voluto realizzare e che furono sempre bloccati – in particolare della costruzione di un nuovo stadio e del suo centro commerciale – decise di abbandonare l’investimento. E cedette il club. Uno dei suoi ultimi atti ufficiali fu proprio la cessione di Dybala alla Juventus. Si occupò personalmente del contratto del suo pupillo con i bianconeri, trattando con la Juve ogni singolo dettaglio di quello che sarebbe stato il compenso del giocatore.

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Da allora Zamparini non è mai più rientrato nel calcio, occupandosene sempre e solo da tifoso e appassionato. Il rapporto tra i Dybala e Zamparini era umanamente molto intenso. Il presidente, che la prima volta che lo vide lo definì “troppo mingherlino” lo aveva ribattezzato Picciriddu, con un termine tipico della cultura siciliana appunto. Dybala per lui nutriva un affetto quasi filiale. Le sue prime stagioni a Palermo furono trionfali e Zamparini fece davvero di tutto per mettere il giovanissimo talento nelle migliori condizioni possibili per esprimersi al top.

In una città spesso non facile e a volte un po’ confusionaria, Dybala aveva a disposizione un piccolo staff personale messo insieme da Zamparini in persona che gli consentisse di pensare solo a giocare, stare bene e crescere.

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La notizia della morte di Maurizio Zamparini ha destato profonda impressione in tutto il mondo del calcio italiano. E Dybala non ha dimenticato l’uomo che, probabilmente per primo, intuì il suo grande talento e decise di investire su di lui. Di qui il suo struggente messaggio sui social con il quale giocatore argentino ha voluto dedicare un ultimo pensiero a Zamparini, il suo primo presidenite italiano, firmandosi ‘il tuo Picciriddu’.

 

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