La situazione del calcio italiano è drammatica soprattutto a causa della pandemia e la Serie A Corre il rischio di fallire
É di pochi giorni fa la richiesta dell’amministratore delegato della Lega calcio di Serie A Luigi De Siervo ai calciatori del massimo campionato di tagliarsi almeno un mese di stipendio per andare incontro alle esigenze finanziarie dei club.
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Che la situazione economica del nostro calcio non sia buona è evidente. Ma oggi la dose viene rincarata niente meno che da Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter.
Serie A, il rischio è il fallimento
Nel corso di una lunga intervista esclusiva rilasciata all’autorevole Il Sole 24 Ore, Marotta traccia un quadro drammatico nelle condizioni della Serie A, chiedendo con urgenza interventi e riforme anche da parte del governo.
La pandemia, in particolare con le ultime norme che hanno ulteriormente ridotto tempi e modi dell’ingresso agli stadi, ha messo tutto lo sport italiano in ginocchio gli aiuti non sono stati adeguati: “Sicuramente ci saremmo aspettati più considerazione da parte del governo con la legge di bilancio e l’ultimo decreto ristori che al calcio riconosce davvero pochissimo dopo mesi di emergenza e di enorme difficoltà” dice Marotta, che fa riferimento ai provvedimenti di altri paesi (Regno Unito, Germania e Francia per esempio) che hanno usufruito di aiuti molto più sostanziali.
Marotta chiede aiuto al Governo
Il rischio è che il sistema economico su cui si basa il calcio italiano vada all’aria. Marotta parla apertamente di default: “Prima della pandemia il giro d’affari del calcio italiano superava i quattro miliardi e ne garantiva all’erario almeno 1.2. Oggi molte sponsorizzazioni sono scomparse, altre si sono considerevolmente ridotte. Senza contare le normative che nel nostro paese sono più restrittive rispetto ad altri paesi UEFA: In Italia, per esempio, sono vietate le sponsorizzazioni delle aziende multinazionali legate alle scommesse”.
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I sacrifici dei club potrebbero non bastare: “Molto si sta facendo, riducendo i costi, in modo particolare quelli degli ingaggi. Ma tagli eccessivi finiranno per rendere il nostro campionato meno interessante per i calciatori e dunque perderemo sicuramente delle quote di mercato. Ci aspettiamo un aiuto serio e concreto da parte del governo un programma economico e finanziario di rilancio della serie A che non può più attendere e che da urgenza è diventato emergenza”.