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Kimi Raikkonen, arriva il complimento più bello: “Ci mancherà molto”

Kimi Raikkonen, arriva il complimento più bello: “Ci mancherà molto”. Chi  conosce bene il finlandese ha saputo apprezzare le sue doti

Insieme hanno scritto alcune delle pagine più belle in casa Ferrari e insieme hanno conquistato l’ultimo titolo Piloti, quello del 2007, anche se con ruoli diverse. Kimi Raikkonen e Mattia Binotto si sono conosciuti, stimati e sono anche diventati amici.

Mattia Binotto e Kimi Raikkonen (ANSA)

Anzi, come ha svelato il team principal della Ferrari intervistato da speedweek.com, uno dei pochi amici veri che abbia nel mondo della Formula 1. E per questo ricominciare la stagione senza Kimi, come succederà tra meno di un mese con i primi test stagionali sulla pista del Montmelò, gli sembrerà strano.

“Conosco Kimi da molto tempo ormai ed è sempre stato un pilota fantastico e molto veloce. Oltre a questo, però, è anche un grande uomo. Uno dei pochi nel paddock che considero un amico, perché di Kimi ci si può sempre fidare. È molto rispettoso, anche se non dice molto. Il suo comportamento dimostra che è una grande persona, ed è per questo che mancherà a tutto il paddock”.

Kimi Raikkonen, arriva il complimento più bello ma lui ha già deciso cosa fare

Raikkonen e Binotto si rivedranno anche quest’anno ma non necessariamente ai box anche perché il finlandese ha già deciso cosa farà da grande. Lo ha confessato poco tempo fa alla ‘Bild’: “Quel che mi piaceva era guidare, quindi potrei non mettere mai più piede ai box, la Formula 1 non è mai stata la mia vita. Ci sono sempre state cose più importanti per me e questo non cambierà”.

Kiimi Raikkonen (Getty Images)

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E aveva spiegato di non avere nessun piano preciso se non vivere alla giornata godendosi di più la famiglia. Per vent’anni non è stato così perché la sua priorità era la pista ma adesso non sarà più così. E suo figlio cosa farà? “Non so se sarò l’ultimo Raikkonen in Formula 1, i miei figli non devono fare questo lavoro, devono fare quel che vogliono. Come ho fatto io”.

Federico Danesi

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