MotoGP (Ansa Foto)
MotoGP, l’annuncio a sorpresa spiazza i tifosi: “Non accettiamo condizioni”. Tra meno di un mese e mezzo avrà inizio il motomondiale del 2022 e il fantasma del Covid torna a minacciare lo svolgimento della competizione
Per il terzo anno consecutivo la MotoGP deve fare i conti con la spada di Damocle del Covid-19. Il coronavirus ha da tempo assunto le sembianze di un nemico invisibile ma purtroppo ben presente e più insidioso che mai. Tanto che anche nella prossima stagione i suoi effetti rischiano di stravolgere il programma del mondiale, con possibili repentini cambiamenti nel calendario già stilato da tempo.
Il primo attesissimo appuntamento del Mondiale 2022 è previsto per domenica 6 marzo con il Gran Premio del Qatar sul classico circuito di Losail. Dunque, mancano soltanto 43 giorni al primo semaforo verde della stagione e la speranza di piloti, manager, addetti ai lavori e appassionati è che il mondiale possa svolgersi regolarmente senza intoppi o contrattempi legati al riemergere della pandemia. La MotoGP insieme alla Formula 1 è considerata, tra tutte le competizioni sportive che si svolgono nell’arco di un intero anno, una delle più esposte al rischio di contagio da Covid. I continui spostamenti da un continente all’altro possono favorire in tal senso il diffondersi del virus.
Ma a fare chiarezza sulle propsettive immediate delmMondiale di MotoGP è il grande capo del Motomondiale, il boss della Dorna Carmelo Ezpeleta. Nel corso di un lungo e dettagliato intervent pronunciato al Forum EFE Sport Business Days, il manager spagnolo ha esposto la posizione del circus delle due ruote in vista della stagione ormai imminente: “Vorremmo che il calendario non sia più concentrato solo in Europa, ma è nostro desiderio tornare alla normalità. E poi aggiungo che non accetteremo di andare in quarantena“.
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Una presa di posizione decisamente forte, destinata a suscitare discussioni e polemiche. Ezpeleta però non fa retromarcia, anzi: “Se ci dicono che per andare in un posto dobbiamo stare in quarantena per quattordici giorni, la risposta è chiara: no, non ci andiamo”. Dunque, la MotoGP non intende rinunciare al proprio calendario, tranne qualche possibile eccezione: “Abbiamo 21 Gran Premi in calendario perché dobbiamo metterli e ci sono dei contratti da rispettare – ha puntualizzato Ezpeleta – ma può capitare che uno di loro scompaia. L’obiettivo minimo però è di avere 19 gare”.
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