É scomparso nella notte a 70 anni, Hans-Juergen “Dixie” Doerner, calciatore professionista bandiera della Dynamo Dresda e della Germania Est
Sembrano passati secoli. E in effetti quel mondo, e quel calcio, era lontanissimo da quello di oggi. Erano gli anni ’80, l’Europa era divisa in due blocchi. Il Muro di Berlino era presidiato dall’esercito che sparava a vista a chi cercava di forzare il ‘checkpoint Charlie’, il confine tra la Germania Popolare e quella democratica.
La Germania era divisa in due: quella occidentale, che faceva parte del blocco Nato, e quella orientale, fedele al blocco sovietico. La caduta del regime comunista in Unione Sovietica avrebbe cambiato tutto di lì a qualche mese con la caduta del Muro di Berlino, abbattuto in una indimenticabile notte di novembre nel 1989.
Doerner, simbolo della Germania Est
La notizia della morte di Doerner è stata ufficializzata oggi dalla Dynamo Dresda, la sua vecchia società nella quale il difensore giocò per tutta la vita, una carriera intera, dal 1968 al 1985 quando decise di ritirarsi.
Dorner era un difensore fisicamente fortissimo e dotato di grande tecnica. Aveva iniziato come attaccante, diventando poi terzino sinistro per poi giocare soprattutto al centro della difesa trasformando gradualmente il suo ruolo. Era considerato il Beckenbauer della Germania Est, elegante nelle sue ripartenze, bravissimo di testa e spesso decisivo con i suoi rilanci. Ha vinto cinque titoli di DDR-Oberliga, il campionato tedesco della Germania Est. In carriera chiuse con 558 partite tra i professionisti e 101 gol, moltissimi dei quali di testa.
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Un giocatore simbolo
Il suo più grande successo fu tuttavia con la maglia della Germania Est, la medaglia d’oro olimpica vinta nel 1976, a Montreal. Capitano e leader storico della squadra della Germania Popolare, giocò 96 partite, oltre a quattro gare amichevoli non inserite nel database internazionale, con la maglia della sua nazionale.
Doerner è stato un vero e proprio simbolo della riunificazione della Germania. Nominato CT della nazionale Est subito dopo il fallimento nelle qualificazioni a Italia ’90, fu nominato responsabile della squadra giovanile della Germania riunita, il primo allenatore della Germania Est ad allenare al di là della cortina. Fu anche il primo ex professionista Germania Est a diventare a guidare un club della Bundesliga, dirigendo il Werder Brema per due stagioni.