Contrariamente a Rafa Nadal che lo aveva pesantemente criticato, Novak Djokovic viene difeso a spada tratta proprio da un tennista australiano, un beniamino del pubblico: Nick Kyrgios
La vicenda di Novak Djokovic continua a tenere banco, soprattutto dopo gli ultimi sviluppi giuridici che sembrano rivoltarsi contro il tennista serbo che, dal canto suo, continua la sua battaglia a suon di ricorsi.
Una questione che domina tutti i giornali virgola non solo australiani ma a livello mondiale. E che divide: non tanto per la querelle che continua a far litigare vaccinati e no- vax quanto per le evidenti difficoltà che numerosi atleti professionisti, costretti per lavoro a girare il mondo, adattandosi a regole diverse a distanza di 15 giorni da ogni trasferta, devono affrontare.
Sulla questione Diokovic, insomma, si può essere critici o solidali. Ma non c’è dubbio che sia una vicenda che fa riflettere e discutere. In Australia, per esempio, la posizione integralista assunta dal governo di Canberra e da quello dello Stato di Victoria non è piaciuto a molti appassionati, e non certo per la popolarità di Djokovic. Così, a due giorni dall’inizio dell’Australian Open anche Nick Kyrgios, australiano, uno degli sportivi più amati del paese, è tornato sulla questione con una presa di posizione estremamente dura nei confronti del governo australiano e del primo ministro
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“Dicono che Djokovic è una minaccia per i nostri confini ma lo stanno trattando come se fosse un’arma di distruzione di massa. Djokovic è semplicemente un professionista che è qui per fare il suo lavoro, giocare a tennis. Ha bisogno di allenarsi, chiede di poterlo fare nel rispetto delle regole e non sta facendo male a nessuno” dice Kyrgios.
Kyrgios si è dimostrato estremamente critico anche nei confronti di colleghi, in particolare Nadal e Tsitsipas, che nelle ultime settimane avevano espresso pareri molto severi nei confronti di Djokovic: “A quanto pare ognuno vuole dire la sua, e basta una semplice domanda per spalancare la bocca e dire la prima cosa che si passa per la testa. Servirebbe un po’ di solidarietà. E Djokovic non ne ha avuta nemmeno un po’”.
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E dire che Djokovic e Kyrgios che alcuni anni fa si erano anche allenati insieme sviluppando una bella amicizia, avevano aspramente litigato dicendosene di tutti i colori. Questa vicenda, che continua a tenere banco, evidente li ha riavvicinati: “Se devo essere sincero, e se proprio penso che al mondo ci debba essere un po’ di giustizia – conclude Nick Kyrgios – sarebbe sacrosanto non solo che il gioco vice riuscisse a giocare il torneo ma anche che lo vincesse punto sarebbe una cosa enorme”.
Kyrgios, anche lui reduce dal Covid e a corto di allenamenti, dovrebbe fare il suo esordio martedì contro il britannico Broady.
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