In Tunisia-Mali l’arbitro fischia la fine anticipando il 90’ e ignorando quello che doveva essere un lungo recupero, polemiche e ricorso
In una Coppa d’Africa condizionata fino a questo momento soprattutto dal caldo e da un estremo equilibrio, ma anche da pochissimi gol segnati, c’era molta attesa per la sfida tra Tunisia e Mali, considerato uno dei big match del primo turno della fase a gironi.
Coppa d’Africa, caldo e pochi gol
In realtà, giocata nel primo pomeriggio sotto un sole cocente, con oltre 34 gradi di temperatura sul campo e una umidità insopportabile, la partita non è stata un granché. I giocatori, costretti più volte ad avvicinarsi alle panchine per stemperare il caldo e bere, hanno giocato lunghi tratti quasi camminando.
In tutto questo, però, la sfida tra Tunisia e Mali passerà alla storia per un episodio quantomeno bizzarro che apre il primo vero caso di questa 33esima edizione della Coppa d’Africa. Al centro delle polemiche l’arbitro, il fischietto internazionale dello Zambia Janni Sikazwe.
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L’arbitro fischia la fine in anticipo
Partita condizionata da due calci di rigore, entrambi solari, uno per parte, e causati da altrettanti falli di mano. Il primo in favore del Mali, viene siglato da Ibrahima Kone in avvio di ripresa. Il secondo, invece, viene fallito dal tunisino Khazri con una gran conclusione, molto potente, che il portiere del Mali Mounkoro riesce in qualche modo a respingere. Ma l’argomento della discussione è quanto è accaduto nel finale.
All’86’, e dunque con largo anticipo rispetto ai tempi previsti, l’arbitro fischia la fine. Poi, via radio, qualcuno probabilmente gli dice che è un errore, che è troppo presto. A quel punto Sikazwe, che potrebbe avere fatto scattare prima il suo cronometro, o potrebbe essere rimasto vittima di un problema sul suo orologio digitale, riavvia il gioco, con una palla contesa.
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Finale in polemica
Ma, tre minuti dopo, subito dopo aver lasciato il Mali in dieci uomini per una brutta entrata di El Bilal Toure, e con 33 secondi d’anticipo sul novantesimo, senza nemmeno aspettare la lavagnetta del quarto uomo quando si profilavano non meno di sei minuti di recupero, il direttore di gara manda tutti negli spogliatoi.
Il Mali festeggia. La Tunisia protesta. Inutile l’intervento dei dirigenti della formazione tunisina che chiedono al direttore di gara di confrontarsi con gli altri arbitri a bordo campo e di ammettere l’errore. Il signor Sikazwe manda tutti negli spogliatoi e, di fatto, omologa il risultato. Con la Tunisia che annuncia ricorso e riserva scritta. Arbitro che torna negli spogliatoi letteralmente inseguito dai tecnici della Tunisia e sotto scorta.
Cose mai viste, nemmeno in Coppa d’Africa.
https://youtu.be/g-wQfIlLv0s