Rick Karsdorp è diventato uno degli intoccabili della Roma. Il merito, secondo il terzino olandese, è stato di Josè Mourinho: le sue parole
Il girone di andata della Roma si è concluso senza troppi colpi di scena. I giallorossi, infatti, hanno chiuso la prima parte di stagione al sesto posto e non sono riusciti a rimanere agganciati al treno Champions dopo il pareggio casalingo contro la Sampdoria.
Come spesso sottolineato da Mourinho, oltre ai limiti tecnici e caratteriali, c’è ancora molto lavoro da fare e soprattutto la rosa va allungata. Tiago Pinto è già attivo sul mercato per portare almeno due nuovi giocatori a gennaio. Uno di questi sicuramente sarà il terzino destro, visto che Rick Karsdorp finora non ha avuto mai modo di fermarsi.
L’olandese, dopo tanti alti e bassi ed infortuni, già la scorsa stagione aveva avuto modo di “rinascere” con Fonseca ed anche quest’anno si sta confermando a buonissimi livelli. A detta dell’esterno il merito è tutto di Josè Mourinho.
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“Mi piaceva bere e uscire, ora non succede più. Il motivo per cui sono venuto a giocare all’estero, è stato proprio per il progetto della Roma. Mourinho mi rende migliore“. Questa una parte dell’intervista rilasciata da Karsdorp alla rivista ELFVOETBAL in cui ha confessato di non aver sempre avuto dei comportamenti da professionista in passato.
L’olandese, dopo esser stato acquistato dai giallorossi, era ritornato in patria al Feyenoord prima di vivere la sua seconda esperienza nella Capitale. Oltre all’aiuto ricevuto da Fonseca e Mourinho, determinante è stata anche la vicinanza della Roma quando il suo primogenito ha avuto dei problemi di salute.
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Cosa che sicuramente lo ha legato profondamente ai colori della Roma. Le sue prestazioni in campo sono nettamente migliorate e le critiche dei tifosi sono solo un ricordo, anche se i tifosi giallorossi sanno essere pungenti soprattutto dopo un derby perso: “La passione per il club è evidente, soprattutto nel derby contro la SS Lazio, che è un po’ più intenso di Feyenoord-Ajax. E anche qui vale: se lo fai bene, sei l’eroe. Se invece vai male, poi ricevi critiche. Anche se, ora che ci penso: forse le persone sono un po’ più critiche qui che al Feyenoord”.
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