Le ragazze della squadra di ginnastica olimpica e paraolimpica americana, tra le quali Simone Biles, hanno presentato una richiesta di risarcimento da 380 milioni di dollari
Gli Stati Uniti chiudono una causa epocale, che ha diviso l’opinione pubblica e che ha messo al centro dell’attenzione una lunga serie di violenze e di abusi nella squadra americana di ginnastica artistica, una delle più amate del paese.
Tra le vittime anche Simone Biles, medaglia d’oro olimpica, la fidanzata d’America, una delle ginnaste più forti di tutti i tempi. Capace di alzarsi e denunciare le molestie subite dopo anni di silenzio condiviso con diverse altre ragazze della squadra. Tra le vittime altre medaglie olimpiche come Aly Raisman e McKayla Maroney. Un processo che riguarda non meno di una cinquantina di ragazze, ognuna delle quali ha presentato denuncia per molestie e abusi sessuali continuati nel corso di quasi trent’anni.
Al centro dell’accuse il medico ufficiale della nazionale americana di ginnastica, Larry Nassar. La causa civile si è risolta oggi con un maxirisarcimento: l’importo è stato deciso nel corso di un’udienza presso il tribunale fallimentare di Indianapolis.
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L’importo finale tra risarcimenti, sanzioni e contributi è di 380 milioni di dollari. A pagare saranno la USA Gymnastics (federazione statunitense) e i due comitati olimpici e paraolimpici nazionali, US Olympic & Paralympic Committee che hanno trovato una copertura finanziaria da parte della TIG, una compagnia assicurativa.
La causa era iniziata nel 2016 con la prima denuncia, presentata dalla medaglia di bronzo di Syndey 2000 Jamie Dantzscher. Fu lei a denunciare molestie e abusi. Dopo di lei il caso si allargò a macchia d’olio fino a coinvolgere quasi tutte le ginnaste di punta delle squadre americane che all’epoca dei fatti erano tutte minorenni.
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USA Gymnastic è nella bufera. La federazione ha ammesso le proprie responsabilità e di fatto sarà azzerata con la nomina di nuovi dirigenti federali. Le indagini dell’FBI hanno evidenziato un clima di omertà quasi consenziente rispetto alle responsabilità di Nassar. Il medico era finito sotto inchiesta due volte anche prima del 2016, inchieste finite nel nulla.
Nassar si è dichiarato colpevole di abusi sessuali e diffusione di materiale pedo-pornografico. La giustizia ordinaria statunitense aveva respinto tutti i ricorsi del medico che è stato radiato dall’ordine, inibito da qualsiasi incarico pubblico e condannato definitivamente nel 2018 a 100 anni di prigione che sta scontando nel carcere di Coleman, in Florida.
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