Iniziativa benefica interessante e commovente quella dello Zenit San Pietroburgo che è scesa in campo contro il Rostov portando in campo dei cuccioli
Un cucciolo in braccio per ogni giocatore in campo. É la bellissima iniziativa dello Zenit San Pietroburgo, avversario della Juventus nel girone di qualificazione di Champions League.
Da sempre il calcio si dimostra sempre molto sensibile nei confronti delle cause di solidarietà. Raccolte benefiche, messaggi di sensibilizzazione sulla ricerca contro le malattie, iniziative rivolte ai poveri, ai senzatetto. O come nel caso del 25 novembre scorso una massiccia iniziativa collettiva contro la violenza sulle donne. Con tutti i calciatori, arbitri, allenatori e dirigenti di Serie A disposti a scendere in campo con un segno rosso sul volto per sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma delle donne abusate e vittime di gravi episodi di violenza.
Ma l’iniziativa dello Zenit San Pietroburgo è davvero singolare. I giocatori russi sono scesi in campo per il match della 17esima giornata della Premier Liga russa tenendo in braccio alcuni cuccioli.
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In Russia il problema del randagismo è una piaga concreta. Il freddo ogni inverno stermina migliaia di gatti e cani che vivono per le strade. Molti dei giocatori dello Zenit possiedono cani splendidi e fortunati, quasi sempre di razza. Alcuni di loro hanno chiesto ai propri dirigenti di organizzare un’iniziativa e di chiedere l’autorizzazione alla Lega, che l’ha rapidamente concessa.
Tutti i cucciolini scesi in campo erano in attesa di adozione al canile municipale di San Pietroburgo. Le richieste di adozione sono fioccate e tutti i cuccioli in attesa di una casa avranno una famiglia entro Natale.
La stessa iniziativa era stata organizzata in Romania per sostenere il canile di Branesti, uno dei più grandi del paese. La Romania, il paese con il maggior numero di randagi in Europa, anni fa era stata votata una legge per sopprimere tutti gli animali abbandonati in canile dopo due settimane. Una legge che gli animalisti stanno cercando da tempo di far abrogare. Il messaggio dei calciatori rumeni ha avuto un grandissimo risalto. Ed è stato preso ad esempio anche dai giocatori dello Zenit.
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