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Serie A, è la fine di un’era: da gennaio cambia davvero tutto

Serie A, è la fine di un’era: da gennaio cambia davvero tutto. Era una delle ultime  certezze per i romantici, sarà rivoluzione

A partire dal 1946 e fino ad oggi è stata una certezza assoluta per tutti gli italiani. La serie A è passata da 16 a 20 squadre, la domenica è stata sostituita dallo spezzatino su più giorni, il Var fa e disfa in campo. Ma fino ad oggi almeno il Totocalcio era sempre rimasto uguale.

Ecco, preparatevi perché dall’8 gennaio cambierà tutto anche se in realtà era già stato deciso la scorsa estate. La schedina con 13 pronostici da indovinare non esisterà più, dando spazio ad un modo di giocare che si adatta all’epoca moderna e all’avvento delle agenzie di scommesse.

(Facebook)

A farlo sapere ufficialmente è Agipronews, l’agenzia di stampa che segue il mondo dei giochi e delle scommesse. C’è un messaggio che l’Agenzia Dogane e Monopoli ha inviato ai concessionari e non ammette repliche: “L’8 e il 9 gennaio è in programma il primo concorso del nuovo Totocalcio, che sostituirà il vecchio 13 con un prodotto più vicino alle scommesse di nuova generazione”.

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Serie A, è la fine di un’era: come funziona la nuova schedina del Totocalcio

In effetti da tempo la classica schedina che ha alimentato per decenni i sogni degli italiani ed è entrata a far parte anche delle trame di diversi film, non è più la stessa. O meglio, non ha più lo stesso fascino e così è stato deciso un restyling profondo. Le partite saranno divise in due pannelli: nel primo entreranno le partite considerate più equilibrate, in programma tra il sabato pomeriggio alla domenica sera. Nell’altro i match clou della giornata.

(LaPresse)

Vincerà la cifra massima chi azzeccherà 11 pronostici, putando comunque sui tradizionali simboli 1, X e 2. Ma si potrà vincere cifre minori anche con 9, 7, 5 e 3 risultati corretti indovinati. Il 75% della cifra incassata per ogni singolo concorso andrà nel montepremi  il 12% invece a Sport e Salute, l’8% al punto vendita e il 5% del concessionario.

Federico Danesi

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