Australian Open, Nole Djokovic a rischio: il motivo è grave. A meno di due mesi dal via del torneo, la situazione non si è ancora risolta
La sua corsa al Grande Slam 2021 era cominciata con la vittoria agli Australian Open in gennaio, dopo la finale vinta contro Daniil Medvedev. Ed è finita a settembre agli US Open, sempre contro il russo, questa volta con una sconfitta che ha spezzato il sogno. Novak Djokovic è pronto per ricominciare da Melbourne, ma al momento la sua partecipazione al primo grande torneo della stagione 2022 è a fortissimo rischio.
Nelle ultime ore infatti è arrivata la conferma ufficiale: nessun tennista che non abbia fatto il vaccino anti Covid, per le rigide norme stabilite dal governo australiano, potrà giocare. Senza nessuna eccezione, nemmeno per il numero uno al mondo attualmente impegnato nelle Nitto ATP Finals.
A Torino non c’è l’obbligo del vaccino, ma solo del tampone negativo, invece a Melbourne ci sarà e lo ha ribadito il direttore del torneo, Craig Tiley. “Tutti a Melbourne, dai fan allo staff e ai giocatori dovranno essere vaccinati per partecipare agli Australian Open di quest’anno. Ci sono state molte speculazioni sulla posizione di Novak quando ha detto pubblicamente che si tratta di una questione privata. Ci piacerebbe vederlo qui, ma adesso sa che deve essere vaccinato per poter giocare”.
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Australian Open, Nole Djokovic a rischio: la sua posizione è molto chiara
La questione era già stata sollevata il mese scorso, quando sembrava chiaro che sarebbe scattato l’obbligo dei vaccini ufficializzato adesso. E già all’epoca Djokovic intervistato dal più importante quotidiano serbo, ‘Blic’, aveva espresso i suoi dubbi: “La verità è che non so se giocherò, la situazione non è affatto buona. Una situazione difficile, non so quanti viaggeranno a Melbourne questa volta”.
Il numero uno al mondo si era lamentato soprattutto delle speculazioni che i media facevano attorno alle sue decisioni. “Non ho intenzione di dire se sono o meno vaccinato. Siamo arrivati a discriminare le persone, quello decidono in autonomia in un senso o nell’altro”. Una posizione ribadita anche questa settimana a Torino: “Dovresti avere la libertà di scegliere, di decidere cosa vuoi fare. In questo caso, cosa vuoi mettere nel tuo corpo”.