Marcell Jacobs provocato da un grande ex: “A Tokyo potevo vincere io”. Ancora una volta l’oro olimpico è messo in discussione
Quattro mesi e mezzo dopo, nessuno lo ha ancora svegliato dal sogno anche perché in realtà è tutto vero. A Tokyo 2020 nessuno è andato più forte di lui nella finale dei 100 metri, un oro bissato poi con la staffetta. Da allora il nome di Marcell Jacobs è finito sulla bocca di tutti e dopo i dubbi iniziali adesso il velocista azzurro ha ottenuto il rispetto generale.
O forse no, perché c’è ancora chi pensa che sia stato fortunato in quella finale olimpica. E questa volta l’attacco frontale arriva da uno che se ne intende, forse il più grande di sempre. Usain Bolt in questi giorni è a Dubai, ospite dell’Expo 2020, e come riferisce l’ANSA ha trovato anche modo per parlare di sport.
“Quando mi sono ritirato quattro ani fa, il mio allenatore mi ha detto una cosa: ‘I tuoi avversari non sono più veloci, sei tu che sei più lento’. Questo è il punto, perché molti atleti non sono diventati davvero più veloci. Per me era possibile fare 9.80. Sì, a Tokyo potevo vincere io“.
E torna in mente l’estate scorsa, quando un paio di giorni dopo il successo di Jacobs nella finale della gara individuale aveva ripostato sul suo profilo un’immagine. Un utente, riferendosi all’oro del nostro Marcell aveva caricato una foto di Bolt scrivendo “Diamo uno sguardo alla memoria”. E lui dopo averla condivisa aveva scritto: “Non facciamo paragoni”.
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Usain Bolt leggendario, ma in realtà il vero idolo di Marcell Jacobs è Carl Lewis e non solo perché statunitense come lui. Entrambi avevano cominciato con il salto in lungo, solo che l’azzurro poi ha preferito dedicarsi esclusivamente alla velocità, con risultati sotto gli occhi di tutti.
Ora però tutti lo aspettano al varco e quindi, come ha spiegato di recente il suo allenatore, Paolo Camossi, a ‘La Gazzetta dello Sport’, gli allenamenti sono diventati intensi. Adesso dalle sette alle nove volte la settimana tra pista e palestra. Una tabella che sarà intensificata da qui a Natale perché poi tra gennaio e febbraio cominceranno le prime gare. In programma alcune indoor sui 60, compresi i Mondiali di Belgrado a marzo. E poi i Mondiali all’aperto di Eugene, al via dal 15 luglio.
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