Con una vittoria segnata da una bandiera rossa al penultimo giro, Bagnaia vince il GP dell’Algarve garantendo alla Ducati il titolo costruttori grazie anche alla caduta di Quartararo
Vince Bagnaia, ma soprattutto vince la Ducati: con due moto sul podio e con un successo che vale il titolo costruttori per la squadra di Borgo Panigale.
MotoGP Algarve, dominio Bagnaia
Non esistono vittorie amare, dice qualcuno. E questa conquistata da Francesco Bagnaia sul morbido circuito dell’Algarve in Portogallo forse lo è anche meno di altr. Ma tutto sommato, visto lo straordinario dominio della Ducati nel corso di tutto il fine settimana e il totale controllo del pilota italiano tra prove libere, qualifiche e corsa, qualche rimpianto è giusto che rimanga.
Perché Bagnaia non ha davvero sbagliato nulla. Conquistando la pole position, la quinta consecutiva; scattando in modo perfetto dalla griglia di partenza e vincendo un Gran Premio, di fatto, senza avversari. Il tutto mentre Quartararo, ricordandosi di essere non solo il campione del mondo in carica ma anche un pilota a tratti un po’ approssimativo e pasticcione vive un fine settimana anonimo che si conclude con una goffa caduta. Un fortissimo contrasto con la caduta di Misano che ha frantumato il sogno mondiale di Bagnaia.
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Ordine d’arrivo e classifiche
La gara si conclude con due giri d’anticipo a causa di un brutto incidente. Lecuona perde il controllo della sua moto rovinando addosso a Oliveira, portato fuori dalla pista in barella dopo una pesante botta al fianco sinistro. La bandiera rossa consegna una meritatissima vittoria a Bagnaia che vale tre sentenze definitive di una certa importanza. La prima, la più significativa di tutte, è che la Ducati vince il titolo mondiale costruttori di MotoGP. La seconda è che Bagnaia è aritmeticamente secondo in classifica nella graduatoria mondiale alle spalle di Quartararo. La terza, con due Ducati sul podio, terzo Miller alle spalle del campione mondiale uscente Mir, è che Johann Zarco conquista con larghissimo margine il mondialino dei piloti, cosiddetti, privati. Un altro successo firmato Ducati.
La strategia industriale di arricchire la griglia di partenza con sei moto davvero competitive ha pagato e potrebbe essere il biglietto da visita decisivo per la prossima stagione. Quando la Ducati e Bagnaia si presenteranno ai nastri di partenza di un nuovo mondiale con tutte le carte in regola per puntare non solo al titolo costruttori ma anche a quello piloti.
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