(Getty Images)
Antonio Conte torna in panchina, manca soltanto la firma. L’ex allenatore dell’Inter pronto per ricominciare in una piazza importante
La lontananza di Antonio Conte da una panchina importante è durata soltanto tre mesi, quelli intercorsi tra il suo addio estivo all’Inter e la sua nuova avventura in panchina. In questi minuti l’allenatore campione d’Italia sta volando a Londra per definire gli ultimi dettagli e firmare il nuovo contratto che lo legherà al Tottenham.
Conte è stato fortemente voluto da Fabio Paratici, che lo ha conosciuto bene ai tempo della Juventus e da diverse settimane lo stava pressando per avere una risposta affermativa. Un primo approccio c’era stato in estate senza esito, così come senza esito era stata la trattativa con Rino Gattuso. Ma adesso le prospettive sono diverse e i tempi sono maturi per il sì.
Dopo l’esonero di Nuno Espirito Santo, il club londinese ha risolto subito il problema quindi, Conte firmerà fino al 30 giugno del 2023 per una cifra che secondo indiscrezioni è vicina ai 15 milioni di euro a stagione. E per lui sarà la seconda avventura in Premier League dopo il biennio trascorso al Chelsea tra il 2016 e il 2018, con uno scudetto e una Coppa d’Inghilterra.
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La stagione per il Tottenham era cominciata bene, con tre vittorie di fila ma da settembre la squadra si è inceppata mettendo insieme solo altri 6 punti in sette partite di Premier League. Ora il club riparte da Conte e dal suo storico modulo, un 3-5-2 collaudato con il tempo.
In rosa ci sono giocatori che conosce per averli affrontati come avversario, tipo Gollini e Romero, ma anche campione come Kane e Son da rilanciare e convincere a restare anche a gennaio. E poi Dele Alli, finito ai margini, anche se il tecnico italiano ha già chiesto almeno 3 o 4 innesti a gennaio.
Il primo potrebbe essere Dusan Vlahovic, che piace a mezza Europa, Juventus in testa. La Fiorentina non lo valuta meno di 60 milioni anche se vorrebbe arrivare a 70 e la Juventus, per arrivarci subito, dovrà vendere almeno un paio di pezzi pregiati. Il Tottenham non ne ha bisogno e parte in vantaggio.
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