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Esonero Allegri, spuntano i nomi dei sostituti: la Juventus ha deciso

Esonero Allegri, spuntano i nomi dei sostituti: la Juventus ha deciso. La classifica disastrosa e la mancanza di gioco sono dati evidenti

Massimiliano Allegri (Getty Images)

Peggio della prima parte di stagione che aveva caratterizzato l’avventura di Maurizio Sarri e Andrea Pirlo su quella panchina. Ma pure di quello che aveva fatto la Juventus di Delneri che è un paragone più credibile. Perché allora come oggi c’era un ciclo da riaprire e nella stagione 2010-2011 quella squadra dopo 11 partite di Serie A aveva 19 punti, quatto in più di Massimiliano Allegri.

Era l’inizio dell’era Marotta, su quelli basi i bianconeri hanno costruito un decennio vincente ma l’aria che tira attorno all’Allegri bis è pesantissima. I tifosi hanno già deciso e dal fischio finale di Verona-Juventus è tornato ad impazzare l’hashtag #AllegriOut, urlato anche da chi era presente al ‘Bentegodi’.

Ma la società cosa ha deciso? Al momento esonerare il tecnico livornese, continuando ad accollarsi uno stipendio di 9 milioni, non è un’opzione credibile per le casse bianconere. Ma in realtà i nomi dei sostituti non mancherebbero. Una soluzione low cost è rappresentata da Rino Gattuso, rimasto a piedi dopo la strana avventura di Firenze. Decisamente più cari invece sono Zinedine Zidane, il grande sogni di Andrea Agnelli, e Antonio Conte che stanno aspettando di ricominciare.

Zinedine Zidane (Getty Images)

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Esonero Allegri, spuntano i nomi dei sostituti: le parole dell’allenatore sono chiare

Ma cosa ha detto Allegri dopo la pesante sconfitta di Verona? “Adesso le parole non servono a niente, dobbiamo solo lavorare. Dobbiamo prenderci le responsabilità e accettare la realtà per la brutta classifica. Solo mostrando uno spirito diverso riusciremo a venirne fuori e martedì abbiamo già una partita importante. Ma non dobbiamo piangerci addosso, poi le cose si sistemeranno”.

Allegri e Federico Chiesa (Getty Images)

Al tecnico non piace l’attuale atteggiamento del gruppo e quindi il lavoro più grande sarà sulla testa, per ricreare le motivazioni giuste: “Penso che nessuna grande squadra non abbia avuto rispetto degli avversari. Non si vince  nulla con sufficienza mentre a noi manca la voglia di combattere. Quindi c’è soltanto solo da stare zitti e lavorare sodo”.

Federico Danesi

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