Roma, tifosi infuriati: ora anche Mourinho è a rischio! La pesantissima sconfitta contro il Bodo/Glimt non è andata giù all’ambiente giallorosso
E’ stata una serata orribile per la Roma in Conference League. L’ennesima disfatta europea con uno scarto fuori dalla grazia di Dio. Questa volta però di fronte non c’erano Bayern Monaco, Manchester United e Barcellona (con cui sono arrivate le sconfitte più pesanti della storia) ma la meteora Bodo/Glimt. I norvegesi non avevano mai vinto con uno scarto così largo nel corso della loro storia continentale (6-1) e furono eliminati lo scorso anno dal Milan nel preliminare di Europa League. La lente di ingrandimento per una debacle del genere è finita anche su Josè Mourinho, reo di aver fatto giocare l’intera ‘seconda squadra’, come da lui definita. Praticamente 10 riserve tutte insieme in campo (escluso il portiere), che non hanno saputo nemmeno limitare i danni. I problemi però non si fermano qui, visto che nella ripresa (con il parziale ancora sul 2-1) sono entrati anche diversi titolari. Nonostante tutto, però, sono arrivati altri 4 gol e la figuraccia in mondovisione.
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Alla fine del match, Pellegrini, Abraham e il resto del gruppo, si è recato sotto il settore ospiti. Nonostante le avversità del meteo e la trasferta proibitiva nel Nord della Norvegia, erano presenti 400 sostenitori giallorossi, calorosi e rumorosi come sempre durante il match. Il capitano ha provato a regalargli la maglia ma se l’è vista rimandare indietro. Troppo grande la delusione per una sconfitta dalle proporzioni esagerate. Domenica arriva il Napoli e non c’è nemmeno il tempo di piangersi addosso. Mourinho ha chiaramente bollato le riserve come inadeguate al suo progetto e questo non ha fatto altro che creare una spaccatura. I giocatori impegnati ieri erano fuori forma e poco motivati, cosa non piaciuta ai Friedkin. Mancano molti innesti da inserire nel mercato di gennaio e in questo lo ‘Special One’ è stato chiaro. O verranno coperti i ruoli necessari o il progetto rischia di essersi già incrinato. La società sa perfettamente quelle che sono le richieste del suo allenatore e a differenza di quanto avvenuto ad agosto, adesso non si può derogare. Il futuro è appeso ad un filo di lana.
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