Michael Schumacher, il paragone con Hamilton è da brividi: parola di un ex campione. C’è un aspetto che li rende profondamente diversi
La lotta per i record storici della Formula 1 coinvolgono al momento Michael Schumacher e Lewis Hamilton. I due campioni sono appaiati a 7 titoli mondiali vinti, con l’inglese che quest’anno può tentare lo storico sorpasso. La lotta con Verstappen ha infatti un doppio valore per il ‘Re Nero’. Anche se non lo ammette pubblicamente il paragone con il più grande di questo sport influisce sulla sua motivazione. La Mercedes sta provando a metterlo nelle condizioni di competere ad armi pari con la Red Bull e questi ultimi sei GP potrebbero essere congeniali con le caratteristiche della monoposto anglo-tedesca.
C’è chi conosce alla perfezione entrambi i fuoriclasse, avendo avuto la fortuna di gareggiare (e battere) entrambi. Stiamo parlando di Nico Rosberg, iridato nel 2016 proprio ai danni di Lewis e cresciuto nella Mercedes di Schumi. Tra il 2010 e il 2012 i due connazionali hanno gareggiato con le ‘Frecce d’Argento‘. Rosberg ha sempre sottolineato come il ‘Kaiser’ sia stato una guida per lui, insegnandogli diversi trucchi del mestiere.
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Michael Schumacher, il paragone con Hamilton è da brividi: l’idea di Nico Rosberg
Parlando a Sky Sport, per cui ora svolte il ruolo di opinionista, ha voluto sottolineare le caratteristiche dei due.
“Michael era davvero un pilota completo sotto tutti i punti di vista – ha detto Nico – motivava tutta la squadra, si metteva in prima linea e conosceva i nomi di tutti. Invitava i membri della squadra a casa sua o per una biciclettata, anche se era un sette volte campione del mondo e aveva un conto in banca da 800 milioni. Se parliamo di talento puro, quello di Lewis probabilmente è il migliore di tutti i tempi. Lo ha costruito, e possiede un istinto fenomenale“.
Poi parlando di differenze aggiunge: “Quella più grande tra i due è la diligenza. Lewis odia i test, non gli piacciono proprio. Al contrario, Michael li avrebbe compiuti tutti i giorni, anche con sette mondiali in tasca, perché sapeva che avrebbe potuto imparare qualche piccolo dettaglio in quelle occasioni”.
Sul possibile sorpasso in cima alla classifica dei più vincenti di sempre, Rosberg ha concluso: “Sinceramente non sono così attaccato e coinvolto da poter affermare che Michael merita di conservare questo primato. Anche Lewis lo merita, perché ha lavorato per arrivare a questi livelli. Posso solo dire che è sempre stato molto veloce, e mi ritengo orgoglioso di averlo battuto a parità di macchina”.