Ospite del Festival dello Sport di Trento, Marcell Jacobs torna a parlare del suo futuro garantendo che il futuro dopo le Olimpiadi di Tokyo è già iniziato
Proseguono gli incontri tra Marcell Jacobs e gli appassionati. Dopo la grande festa di Desenzano del Garda, la sua città, dove la medaglia d’oro olimpica ha vissuto un bagno di folla indimenticabile, ieri Jacobs era a Trento, punto di forza del Festival dello Sport insieme a un grande come Valery Borzov, storico avversario di Pietro Mennea.
Il futuro di Marcell Jacobs
Jacobs ha parlato ancora una volta della finale: “La guardo e riguardo di continuo perché tra i tanti difetti che ho cè’ anche quello del perfezionismo, non sono mai contento e cerco sempre di capire dalle immagini se c’è qualche dettaglio che posso migliorare. Prima di quella finale era il podio. Anche se non l’avrei mai detto: ma ne avevo parlato spesso con la mia mental coach che sentivo sempre prima di ogni gara. Sapevo che Tamberi aveva vinto e questo mi ha dato una grande carica. L’unica voce che ho sentito nello stadio vuoto è stato quello della mia coach che urlava ‘dai Marcell’. Ho dato tutto. É stata una gara bella e leale: prima di correre ho incontrato ogni mio avversario e a tutti ho detto ‘in bocca al lupo’. Io non avevo nulla da perdere e ho corso come uno aveva tutto da dare e niente da dimostrare”.
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Sogni d’oro e di record
Adesso da vincente sarà diverso: “Mi aspetteranno al varco, ma mi farò trovare pronto. La mia vita non è cambiata, sono sempre me stesso e faccio le stesse cose di prima, mi alleno sulla stessa pista e sulla stessa corsia. Forse non riesco ancora a realizzare di aver vinto un’Olimpiade e forse è meglio perché così ho già la testa all’anno prossimo. Mondiali ed Europei, e poi tra due anni e nove mesi di nuovo le Olimpiadi che sembrano quasi dietro l’angolo”.
Jacobs può puntare anche al record? Borzov dice di sì: “Ha le carte in regola, e ha ancora un buon margine di miglioramento”.
Dal canto suo l’azzurro confessa di pensarci: “É chiaro che un record sarebbe qualcosa di storico. Ma l’oro è mio e non me lo toglie più nessuno, me lo terrò per sempre in casa”.