Calcio

Inter, il bilancio è approvato ma le notizie dalla Cina non sono buone

Il consiglio di amministrazione dell’Inter ha ratificato il bilancio di gestione della stagione che si è chiusa a giugno, il buco preoccupa e le notizie che arrivano dalla Cina non incoraggiano

Inter, bilancio approvato, ma in forte passivo (Getty Images)

La buona notizia è che poteva andare molto peggio. Grazie ai ricavi e all’ammortamento anticipato da alcune cessioni eccellenti come quelle di Hakimi e Lukaku, oltre al risparmio legato alla risoluzione contrattuale con Antonio Conte, l’Inter chiude il bilancio della stagione 2020-21 con un passivo di 245.6 milioni di euro.

Inter, bilancio in passivo

Il bilancio, come prevedibile, resta considerevolmente in passivo per quasi un quarto di milione di euro. Ma l’Inter ha chiuso il mercato in attivo e i ricavi (364 milioni) tappano una falla che rischiava di diventare drammatica nei conti del club. Il risparmio di questa stagione sul monte degli stipendi è sensibile. E bisogna aggiungere un incremento degli introiti provenienti da sponsorizzazioni e partnership commerciali che in qualche modo ripagano di diciotto mesi senza tifosi e introiti da biglietti allo stadio.

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Steven Zhang nel consiglio di amministrazione dell’Inter dal 2017 (Getty Images)

La situazione in Cina

Il consiglio di amministrazione ha emesso una nota ufficiale nel quale si esprime ‘soddisfazione’ per il risultato di bilancio. Il documento sarà sottoposto all’approvazione degli azionisti entro un mese, prima della fine di ottobre. Il danno legato alla pandemia è evidente: e i benefici di cessioni, risparmi e gli introiti dopo la vittoria dello scudetto e l’accesso alla Champions League si vedranno solo nella prossima gestione.

A preoccupare se mai sono le voci che arrivano dalla Cina. Dove i capitali del gruppo Suning proprietario della maggioranza delle azioni del club nerazzurro, sono di nuovo oggetto di attenzione da parte delle autorità finanziarie e governative cinesi. Il pauroso tonfo del colosso Evergrande ha creato momenti di grande preoccupazione su tutto il mercato. A Suning le autorità cinesi hanno chiesto ‘garanzie’. Ma il gruppo ha sottolineato che il momento di transizione e di adattamento non mette in alcuna difficoltà l’operatività delle altre property del gruppo.

Mauro Marchina

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