L’ex numero uno del mondo di tennis Roger Federer torna a parlare del rapporto tra i tennisti, i media e i social chiedendo più controlli e provvedimenti seri nei confronti degli hater
“Credo che sia giunto il momento di prenderci del tempo, chiuderci tutti insieme in una stanza e trovare una posizione comune”. Roger Federer chiede ai colleghi di riconsiderare le norme che regolamentano il rapporto tra i tennisti e i media.
Federer chiede regole
La posizione di Federer è chiara e in un certo qual modo segue quella di Naomi Osaka, che stanca delle domande personale di alcuni giornalisti ha cominciato a disertare le conferenze stampa, subendo una sanzione da parte della WTA per poi decidere un provvisorio ritiro dall’attività agonistica parlando di “ansia e depressione”.
Federer, venti titoli dello Slam al suo attivo, sostiene che la situazione necessiti un ripensamento: “Servono nuove regole – dice il tennista svizzero – i giocatori e i rappresentanti dei media e dei tornei devono trovare un accordo e dare vita a un’evoluzione in questi rapporti. Ho sempre rispettato le scadenze con i media, anche quando non ne avevo voglia. Ma siamo umani e a volte certe domande sono davvero molto, molto fastidiose”.
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“Inaccettabili commenti di odio”
Anche Emma Raducanu, 18 anni, che ha appena trionfato agli US Open aveva espresso disagio nei confronti della stampa e dei social network parlando di crisi di panico e di respirazione quando cercava notizie sulle sue prestazioni dai motori di ricerca.
“Non sono capricci – conclude Federer – ci sono passato. Se ci sono persone che soffrono di atteggiamenti che sono invasivi e sbagliati bisogna ripensare a quello che stiamo facendo. Se leggo i commenti di alcuni opinionisti o di semplici utenti ci sono insulti gratuiti pesantissimi, illazioni. E sono cose orrende che toccano la nostra famiglia e i nostri figli. Non va bene. Sfido chiunque a non concentrarsi sugli aspetti negativi di quello che si legge di sé on line. Essere personaggi pubblici non significa non avere alcun diritto di tutelare la propria sfera privata”.