La UEFA ha deciso di sospendere qualsiasi provvedimento disciplinare nei confronti dei tre club irriducibili, Real Madrid, Barcellona e Juventus sulla vicenda Superlega
La UEFA chiude i conti. E con un passo indietro significativo rispetto alle dichiarazioni di qualche mese fa del presidente Ceferin, che parlava di pugno di ferro nei confronti dei club che erano rimasti fedeli all’idea di creare la Superlega, ha dichiarato chiusa l’indagine sospendendo definitivamente ogni provvedimento di carattere disciplinare.
Superlega, la UEFA “perdona”
La decisione è stata ufficializzata nella tarda serata di ieri con una nota proveniente da Nyon. A quando pare hanno vinto le colombe. Se parte del consiglio direttivo della UEFA, tra i quali lo stesso Ceferin, sembravano volere portare avanti i provvedimenti nei confronti dei club irriducibili (Real Madrid, Barcellona e Juventus), alla fine ha prevalso la logica del dialogo.
Non un perdono. Ma un punto fermo rispetto a quello che è accaduto lo scorso anno, quando la creazione della Superlega che aveva coinvolto anche Juventus, Milan e Inter creò un vero e proprio terremoto istituzionale all’interno della federazione europea.
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Inchiesta chiusa, procedimento annullato
Quello che è accaduto è noto. A uno a uno, di fronte alla protesta popolare e al rischio di una gravissima sanzione da parte della UEFA, a uno a uno tutti i club si sono chiamati fuori. Tra questi anche Inter e Milan. Solo Juventus, Real e Barça hanno mantenuto la loro posizione: cosa che ha scatenato la reazione della UEFA e in particolare di Ceferin che ha mantenuto aperta l’inchiesta nei confronti dei tre club che, sulla base delle carte federali, rischiavano addirittura la radiazione.
Fino a ieri. La nota della UEFA dichiara archiviata l’inchiesta e nullo il procedimento. Niente sanzioni. L’incidente è definitivamente chiuso. I tre club si erano rivolti all’autorità giudiziaria di Madrid che aveva dato ragione alle società: la UEFA portando avanti il procedimento avrebbe rischiato un lungo braccio di ferro legale in sede civile. Di qui la decisione di fare un passo indietro.
I rapporti tra i club irriducibili e Ceferin, che ha confermato la decisione della corte d’appello della UEFA rifiutandosi di rilasciare dichiarazioni, restano tuttavia molto rigidi e formali.