Calcio

Stadi e palasport, il CTS comunica i prossimi passi: le decisioni ufficiali

Dopo un anno e mezzo di stadi e palasport chiusi il pubblico potrà lentamente tornare a seguire gli eventi sportivi, il CTS riapre – ma solo a chi possiede il green pass – l’accesso agli spalti

Gli stadi riapriranno all’80%, si attende il decreto del governo (Getty Images)

Graduale e progressiva riapertura di stadi e palasport. Una decisione ormai ufficializzata da parte del CTS, il comitato tecnico scientifico chiamato a esprimere un parere vincolante al governo di fronte alle norme da seguire per arginare la pandemia.

Stadi e palasport riaperti

Inizialmente la posizione del governo, sia per i campionati di calcio che sono già ripartiti, sia per quello di basket che è appena cominciato che per quelli di pallavolo, in partenza il 10 ottobre era piuttosto rigida. Stadi aperti non oltre il 40% della capienza, arene al chiuso ridotte al 25%. Ma gli ultimi numeri sulla campagna vaccinale, siamo ormai oltre il 65% delle persone coperte da una seconda dose, sembrano avviare una nuova fase dei provvedimenti di restrizione. E si può lentamente tornare alla normalità.

Il CTS ieri ha comunicato al governo il via libera a una riapertura degli impianti sportivi all’aperto (75%) e al chiuso (50%) in vista dei prossimi eventi.

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Getty Images

Come si torna allo stadio e al palasport

Si attende ora la ratifica del Governo che avverrà con un nuovo DPCM che a questo punto riavvierà anche le attività dei teatri e degli spettacoli, in ginocchio dopo un’inattività praticamente totale. Cinema e teatri all’aperto, anche se si va verso la brutta stagione, saranno aperti al 100% della loro capienza. Cinema, ma anche palasport e teatri, ad esempio per i concerti, solo all’80%.

Ci sono tuttavia alcune condizioni d’obbligo: il fatto che le aree riaperte siano in una ‘zone bianca’ non soggetta ad altre restrizioni, che gli spettatori siano tutti dotati di green pass valido oltre all’uso della mascherina chirurgica.

Una notizia accolta con soddisfazione dai presidenti delle leghe e delle federazioni degli sport di squadra che avevano espresso forti critiche a ulteriori restrizioni che rischiavano di mettere in forse l’inizio di una nuova stagione.

Mauro Marchina

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