Un vero e proprio terremoto con il crollo del colosso Evergrande, global company con capitali cinesi, costa il posto a Fabio Cannavaro
Finisce nel modo peggiore dopo sei anni di attività al massimo livello e di successi la carriera cinese di allenatore di Fabio Cannavaro. Il capitano del Mondiale 2006 ha rescisso il contratto che lo legava fino al giugno del 2022 al Guangzhou Evergrande.
Fabio Cannavaro, contratto rescisso
La crisi della Evergrande, compagnia miliardaria impegnata in produzione, costruzione, logistica, una delle più grandi industrie cinesi, è stata un colpo devastante per l’economia cinese che sta cercando di ripartire dopo la pandemia. Immediate le ripercussioni in ambito finanziario ed economico con il governo cinese che è intervenuto in modo molto incisivo per arginare un’emorragia miliardari di capitali che sono andati bruciati in poche ore.
Inevitabili le conseguenze molto pesanti su numerose attività che fanno capo al colosso. Anche il Gunagzhou, squadra di calcio la cui maggioranza azionaria appartiene proprio all’Evergrande ha annunciato tagli.
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Squadra in crisi
Tra i tagli compare anche il contratto di Fabio Cannavaro: quattro titoli nazionali, tre dei quali consecutivi tra il 2015 e il 2017 oltre a quello del 2019, la Coppa di Cina del 2016, quattro Supercoppe nel 2017, 2017 e 2018. Lo scorso anno la squadra si era piazzata al secondo posto alle spalle dello Jiangsu, la squadra proprietà del gruppo Suning, maggiore azionista dell’Inter.
La crisi dell’Evergrande potrebbe portare serie conseguenze anche in altri ambiti e coinvolgere diverse altre aziende major dell’economia cinese.
Cannavaro, che ha appreso della richiesta di rescissione in Italia – il campionato cinese è in pausa da Ferragosto – dunque resterà a casa. Con lui dovrebbero rientrare anche tutti i membri italiani del suo staff: dal fratello Paolo a Troise, Ragazzo, e Cotugno tra gli altri