Dopo quasi due anni di porte chiuse e stadi deserti si sta scatenando la parte peggiore dei tifosi organizzati, razzismo, insulti e incidenti gravissimi, in Bosnia l’episodio più drammatico con una vera e propria caccia all’arbitro
Qualcuno comincia a sostenere che gli stadi chiusi a causa della pandemia non erano poi così male. Solo nel corso dell’ultimo week-end si sono registrati gravi episodi di intolleranza e violenza in almeno sette paesi.
L’episodio più grave in Bosnia durante la partita del massimo campionato tra Velez Mostar e Borac Banja Luka. La partita è stata sospesa e in un secondo momento assegnata a tavolino alla squadra ospite per 3-0. Sul risultato di 0-2 in favore della squadra ospite, quando mancavano circa otto minuti al termine del match, l’arbitro – il signor Sabrija Topalovic – è stato costretto a interrompere la gara e rientrare precipitosamente negli spogliatoi. Tutto sarebbe nato dalla convalida del gol del raddoppio del Borac, segnato all’81’ da Vranjes, viziato secondo i tifosi locali da una irregolarità.
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Ci sono stati momenti di tensione sugli spalti con un tentativo di invasione di campo. A nulla sono valsi i tentativi di alcuni giocatori della squadra di casa e del tecnico Dudic di calmare i tifosi del Rodjeni. Dopo essere rimasto una ventina di minuti chiuso nel suo spogliatoio il signor Topalovic ha dichiarato chiusa la gara, non ravvisando le condizioni di sicurezza per poterla riprendere.
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Dopo due ore Sabrija Topalovic e i suoi due guardalinee sono saliti sull’auto, parcheggiata all’interno dell’impianto per tornare verso casa. I tifosi del Velez li stavano aspettando. Li hanno inseguiti per alcuni chilometri e poco prima dell’autostrada hanno speronato la vettura: cinque persone, ancora non identificate, hanno colpito a calci e pugni la macchina del direttore di gara dandole fuoco gettando all’interno dell’abitacolo una fiaccola, di quelle usate per segnalare gli incidenti stradali. Arbitro e guardalinee sono riusciti a scappare appena in tempo. L’auto è andata completamente distrutta mentre gli aggressori sono riusciti a darsi alla fuga.
I tre direttori di gara sono stati ricoverati all’ospedale di Jablanica in condizione di shock, uno di loro con ferite ed escoriazioni leggere, guaribili in pochi giorni.
La polizia di Mostar ha raccolto le testimonianze nel tentativo di individuare i responsabili del folle gesto.
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