Daniel Ricciardo, come tutti i piloti brasiliani è cresciuti nel mito dei grandi piloti, una scommessa vinta gli ha dato una opportunità unica, che lo ha profondamente emozionato
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Dopo la vittoria nel gran premio di Monza, la prima dopo oltre tre anni, su una McLaren che non vinceva dal 2018, tutti i giornali si sono occupati di Daniel Ricciardo.
Daniel Ricciardo e la scommessa vinta
Ricciardo ha due miti, due punti di riferimento che lo hanno profondamente influenzato nella vita e in carriera. Uno è Ayrton Senna. Ricciardo è inseparabile da una foto di Senna, che porta sempre nel portafoglio. L’altro è Dale Earnhardt Jr, leggendario pilota Nascar tragicamente scomparso durante una gara a Daytona nel 2001.
Una delle vetture più famose pilotate in carriera da Earnhardt, una Chevrolet Montecarlo del 1984, è parte della straordinaria collezione di Zak Brown, boss della McLaren. Ricciardo da tempo aveva chiesto a Brown di poterla provare. E la risposta di Brown fu lapidaria: “Quando avrai il tuo primo podio ci penserò…”
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Lacrime ed emozioni
Quando un telecronista australiano gli ha ricordato la posta in palio e la scommessa vinta a Ricciardo sono spuntati i lucciconi: “Sono cresciuto nel mito di Senna, per me Senna significa McLaren e una vittoria in F1 con questa macchina è il più importante risultato della mia vita. La prima cosa che ho fatto quando sono tornato ai box è stato prendere la foto di Ayrton che conservo e dirgli ‘grazie’. Confesso di avere pianto per un bel po’…”.
Ora è il momento di riscuotere la sua scommessa vinta: “Zak Brown conosce l’accordo e spero stia ai patti, gli ho regalato la scarpa della vittoria, quella dalla quale ho bevuto il prosecco del podio. E credo che sia un buon affare per entambi. Dale Earnhardt è il mio grande eroe e avere la possibilità di mettersi al volante di una delle sue auto è pazzesco. Quello sarà sicuramente un altro momento nel quale mi commuoverò molto”.