Qatar 2022, caos e terrore in Guinea: rinviato il match contro il Marocco. Panico tra i calciatori delle due squadre nella capitale Conarky
Si sono intrecciati molto spesso il calcio e la politica: il primo è stato identificato dalla seconda come particolare veicolo di consenso e di propaganda o in alternativa come strumento per alimentare rivoluzioni o movimenti insurrezionali. Quanto sta accadendo in queste ore in Guinea però non appartiene nè all’una nè all’altra ipotesi e sta generando paura e preoccupazione. Nella tarda mattinata di ieri la capitale Conarky è stata teatro di un drammatico conflitto a fuoco: un reparto dei corpi speciali dell’esercito guineano guidato dal colonello Doumbouya ha preso d’assalto il quartiere presidenziale riuscendo a rapire il presidente Alpha Condé.
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Proprio a Conarky questa sera si sarebbe dovuto giocare il match tra la Guinea padrona di casa e il Marocco valido per le qualificazioni ai Mondiali del Qatar del 2022. Il tentato, e a quanto pare riuscito colpo di stato, ha però cambiato le carte in tavola: vista la gravità della situazione, nel tardo pomeriggio di ieri, la FIFA con un comunicato ha annunciato il rinvio del match: “L’attuale situazione politica e di sicurezza in Guinea è piuttosto instabile ed è attentamente monitorata dalla FIFA e dalla CAF. Per garantire la sicurezza e l’incolumità di tutti i giocatori e per proteggere tutti gli ufficiali di gara, FIFA e CAF hanno deciso di posticipare la partita di qualificazione alla Coppa del Mondo FIFA 2022 Guinea-Marocco“.
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La gara è stata dunque rinviata a data da destinarsi. Resta però la grande preoccupazione per le sorti dei giocatori. Mentre il Marocco ha potuto tornare a Rabat in aereo, Diawara e compagni sono ancora bloccati in albergo. I dirigenti dei club in cui militano alcuni calciatori guineani, tra questi anche la Roma, hanno provato a mettersi in contatto con loro ma senza successo. Tra l’altro, i generali autori del golpe hanno comunicato in un video la chiusura immediata dei traffici aerei internazionali: di conseguenza, il centrocampista giallorosso non sa ancora se e quando potrà tornare in Italia per mettersi a disposizione di Josè Mourinho.
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