Continua il braccio di ferro tra la FIFA e la UEFA, recentemente in contrasto anche per la vicenda Superlega, secondo la federazione europea un mondiale ogni due anni è impraticabile
Il Mondiale di calcio è diventato quasi più importante delle Olimpiadi. E se i giochi olimpici dell’edizione di Tokyo rappresentano un vistoso calo di ascolto e di pubblico nonostante investimenti miliardari, il Mondiale sembra reggere. Al punto da chiamare un nuovo sforzo di produzione.
Un Mondiale ogni due anni
La FIFA, fin da quattro anni fa, aveva ipotizzato la possibilità di raddoppiare il Mondiale di calcio per svolgerlo ogni due anni e non più su base quadriennale. Un’idea accolta con entusiasmo da molti investitori e dalle agenzie mondiali della pubblicità. L’idea si è concretizzata in uno studio di fattibilità che in teoria potrebbe portare a grandi novità dopo la scadenza della Coppa del Mondo 2026 già programmata tra Messico, Canada e Stati Uniti. L’obiettivo è quello di avere la 24esima edizione del mondiale FIFA già nel 2028 e non nel 2030.
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La UEFA frena
L’idea porterebbe a uno stravolgimento del calendario del calcio mondiale. Le federazioni continentali, UEFA, Conmebol, Caf, AFC, OFC e Concacaf, dovrebbero riorganizzare le edizioni locali, Europeo, Sudamericano, African Cup, Oceania e Nord America, ogni due o quattro anni, ma in anni dispari. Forzatamente. E la UEFA non è del tutto d’accordo: “Siamo preoccupati – dichiara il presidente UEFA Aleksander Ceferin, scettico sul mondiale biennale – intanto perché il presidente Infantino non ci ha consultato e poi perché sono partite prima le consultazioni e i lanci promozionali. Prima di coinvolgere i testimonial sarebbe meglio parlare con le altre associazioni”.
Un commento molto piccato: Ceferin ha anche espresso preoccupazione per le difficoltà di calendarizzazione dei calendari femminili e giovanili che risulterebbero schiacciati dai mondiali.