Marcell Jacobs, dichiarazioni al veleno: che frecciata all’ex campione. La medaglia d’oro sui 100 metri a Tokyo 2020 non le manda a dire
Il grande protagonista delle Olimpiadi di Tokyo continua a far parlare di sè. Microfoni, taccuini e telecamere sono ancora tutti per lui, per Marcell Jacobs. Il ventisettenne velocista di Desenzano del Garda, neo campione olimpico sui 100 metri e nella staffetta 4×100, è l’atleta più richiesto e corteggiato dai media. Poco prima di salire sull’aereo che lo riporterà in Italia, all’aeroporto di Haneda, Jacobs è stato assediato da fotografi, giornalisti e semplici curiosi. E come al solito, con l’abituale disinvoltura che lo caratterizza, non si è sottratto alle domande che gli sono state poste senza risparmiare qualche frecciata velenosa inviata ad alcuni dei suoi illustri detrattori.
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“Sono arrivato qui al massimo della condizione fisica – ha spiegato in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport poco prima di partire – Il lieve infortunio che a fine maggio mi ha rallentato un po’ è stato utile”. Non fa una piega nel respingere al mittente le polemiche aizzate da inglesi e americani sul sospetto uso di doping: “Queste accuse non mi toccano in alcun modo – ha detto Jacobs – vado avanti tranquillo per la mia strada. Nicole (la sua fidanzata e futura moglie) dice che sono perfido per come mi faccio scivolare tutto via: dev’essere quell’1% di statunitense che c’è in me”.
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Marcell Jacobs, la frecciatina a Usain Bolt: “Da lui nessun complimento diretto”
Non sembrano placarsi del tutto le schermaglie dialettiche con Usain Bolt: l’ex fuoriclasse giamaicano ha dapprima snobbato la vittoria di Jacobs, salvo poi dichiarare alla stampa tutta la sua ammirazione per il velocista azzurro. Complimenti che non hanno convinto del tutto il nostro portacolori: “Dagli altri colleghi ho ricevuto solo complimenti (“Blake mi ha detto ‘sei il migliore’), non da Bolt però: “Nell’albo d’oro dei 100, dopo il suo nome, compare il mio. Direttamente, però, non si è fatto sentire”.