Dopo la deludente spedizione a Tokyo, la peggiore di sempre della scherma italiana alle Olimpiadi, volano gli stracci nella nazionale di fioretto
Una lettera firmata da sedici atleti, i rappresentanti della squadra azzurra di fioretto; una percentuale importante di quella è stata la squadra italiana inviata a Tokyo per le Olimpiadi in una delle specialità d’eccellenza del nostro paese.
Nella comunicazione scritta si fa riferimento ha un clima di disagio e di sfiducia da parte degli atleti nei confronti del commissario tecnico della nazionale azzurra di scherma Andrea Cipressa. Parole forti, molto risentite. Che non sono rimaste a un livello di comunicazione privato tra gli atleti e la federazione. Tutto è finito pubblicato on line.
Il tutto segue di qualche giorno le durissime polemiche tra Elisa Di Francisca e il CT. Una lite violenta che si era conclusa in televisione, con tantissime polemiche che si erano poi sfogate pesantemente anche sui social.
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Un momento difficilissimo per uno sport che aveva sempre garantito tante soddisfazioni allo sport nazionale. In modo nemmeno troppo velato, i sedici fiorettisti chiedono la rimozione di Cipressa: “Gli scriventi – si legge in un passaggio della lettera che è stata resa pubblica – evidenziano come la perdurante disorganizzazione nell’ambito dei ritiri collegiali e delle competizioni, unitamente all’oggettiva incapacità dell’attuale commissario tecnico di fare fronte ai bisogni tecnici degli atleti nell’ambito delle gare, ha generato un clima di forte disagio e di insanabile sfiducia degli scriventi atleti rispetto ad Andrea Cipressa. In considerazione di quanto sopra, i sottoscritti tutti chiedono che la Federazione Italiana Scherma provveda alla sostituzione dell’attuale commissario tecnico”.
I firmatari sono Giorgio Avola, Daniele Garozzo, Alessio Foconi, Andrea Cassarà, Edoardo Luperi, Alessandro Paroli, Guillelme Bianchi, Lorenzo Nista, Damiano Rosatelli, Arianna Errigo, Alice Volpi, Martina Batini, Camilla Mancini, Martina Sinigalia, Francesca Palumbo, Valentina Di Costanzo.
La delegazione italiana è rientrata e resta da capire quali saranno le iniziative da parte del CONI. Il cui Giovanni Malagò aveva parlato di una riflessione necessaria. Ma la decisione toccherà al presidente della Federscherma Azzi che si trova a dover gestire una crisi senza precedenti.
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