Il Milan è pronto a riaccogliere Zlatan Ibrahimovic: lo svedese fa la differenza in campo e fuori, così come svelato dal compagno di squadra 
Il Milan è pronto a riaccogliere Zlatan Ibrahimovic: lo svedese è il pilastro su cui si fonda la rinnovata mentalità rossonera, grazie alla quale il club di Milano è riuscito a tornare in Champions League dominando la prima parte della scorsa stagione.
Lo svedese, dopo alcune settimane di assenza dai social, è tornato a mandare messaggi ai suoi tifosi rassicurandoli sul suo recupero: dopo l’infortunio e l’operazione al ginocchio il centravanti è quasi pronto per tornare in campo e Pioli spera di averlo già per l’esordio in Serie A contro la Sampdoria.
Nel frattempo i suoi compagni continuano ad allenarsi in vista di quella che sarà una stagione estenuante ed impegnativa. In questo senso ci sono da registrare le parole di Alexis Saelemaekers che, intervistato da Tuttosport, ha parlato di Ibra e del prossimo campionato.
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Milan, Saelemaekers su Ibrahimovic: “Urla e ti spinge, ma…”
Proprio in merito al campione svedese il centrocampista belga ha spiegato come sia difficile allenarsi con lui: “Ibrahimovic? Non ho mai avuto un compagno di squadra così e non è facile allenarsi con lui tutti i giorni perché ha una mentalità pazzesca. Ibra vuole sempre che ognuno tiri fuori il meglio di sé, urla e ti spinge ad andare oltre ai tuoi limiti”.
Saelemaekers, pur parlando del carattere complicato di Zlatan, ha ammesso che è stato soprattutto grazie a lui se il Milan ha ritrovato una mentalità vincente. Ed ora tra i suoi compagni c’è anche Olivier Giroud, un altro con tanta esperienza: “Hanno un profilo simile, non per mentalità ma perché hanno alzato tantissimi trofei. Giroud ha conquistato il Mondiale, la Champions e per un gruppo che non ha vinto ancora niente è importante avere questo tipo di giocatori che ti possono insegnare a vincere e ad avere la fiducia necessaria per riuscirci”.
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Chiosa sul compagno di nazionale Lukaku, pronto a lasciare la serie A per tornare al Chelsea: “Romelu deve pensare anche alla sua carriera e, se lui è contento, io sono contento per lui”.
