In un torneo all’insegna delle sorprese che ha visto uscire quasi tutte le squadre favorite, sono Svezia e Canada a conquistare la finale di calcio femminile alle Olimpiadi
La Svezia era la meno reclamizzata tra le favorite; il Canada poteva essere considerato un buon outsider. Ma pochi avrebbero scommesso proprio su questa finale alla vigilia del torneo di calcio femminile delle Olimpiadi.
Fuori prima il Brasile e la Gran Bretagna, poi anche l’Olanda. L’ennesima sorpresa è l’eliminazione degli Stati Uniti, considerati favoritissimi. E invece per la seconda volta consecutiva, proprio come a Rio de Janeiro, gli USA escono dalla finale olimpica giocando forse la loro peggiore partita.
Adeguandosi ai ritmi e ai moduli del Canada, le americane giocano in modo lento e spezzettato e nemmeno Rapinoe e Morgan, entrate nella ripresa, riescono a risolvere una partita nel corso della quale gli USA calciano pericolosamente una sola volta verso la porta avversaria, con una irriconoscibile Carli Lloyd. Stati Uniti costretti anche a sostituire il portiere titolare Alyssa Naeher per un infortunio al ginocchio.
La svolta del match arriva però al 75’. Tierna Davidson stende Deanne Rose e con l’ausilio della VAR arriva il rigore decisivo che Jessie Fleming trasforma. Stati Uniti all’attacco in modo molto confuso senza trovare il gol del pareggio. Lacrime per le americane e per le protagoniste di una generazione straordinaria, destinata a restare senza medaglia d’oro.
Il Canada non batteva gli Stati Uniti in una partita ufficiale da venti anni.
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Il Canada affronterà la Svezia che pur in una partita vinta di misura ha dominato la sfida contro l’Australia: da una parte tecnica e molta velocità, azioni efficaci e piacevole. Da parte australiana tanta corsa, tanto fisico. Ma quando Asllani, Rolfo e Blackstenius controllano il pallone c’è da restare incantati. Australia comunque pericolosa in almeno un paio di occasioni con Kerr, bravissima di testa ma non precisissima.
Su un grottesco errore della difesa australiana, che gestisce malissimo un lungo rilancio della Angeldal, arriva il vantaggio, firmato con una deviazione angolatissima e acrobatica di Rolfo. É il gol partita, al 46’. L’Australia attacca ma si disunisce: la Svezia sfiora a più riprese il raddoppio costringendo a un fallo da espulsione la Carpenter. Risultato giusto.
Bronzo in palio alle 10 di giovedì 5 tra Stati Uniti e Australia, finalissima per l’oro alle 4.00 (ora italiana) di venerdì: Canada, due bronzi nel 2012 e 2016, e Svezia, mai sul podio delle Olimpiadi.
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