Ciclismo

Ciclismo, rottura tra Davide Cassani e la Federazione: il motivo

Ciclismo, rottura tra Davide Cassani e la Federazione: il motivo. Il ct italiano è tornato in Italia dopo aver raccolto risultati deludenti a Tokyo

Davide Cassani (Foto: Getty)

L’Olimpiade di Tokyo ci sta regalando ottime soddisfazioni per quanto riguarda il numero di medaglie, un po’ meno se facciamo riferimento solo al metallo più pregiato. La spedizione a cinque cerchi più numerosa di sempre per il nostro Paese ha centrato due ori nel canottaggio femminile e nel taekwondo. Una delle discipline più deludenti è stata senza dubbio il ciclismo maschile. Se per quanto riguarda le ragazze il bronzo di Elisa Longo Borghini ha regalato una gioia, gli uomini non sono andati oltre il quinto posto a cronometro di Filippo Ganna. Nella prova in linea le speranze si sono arenate con i crambi di Alberto Bettiol a una manciata di chilometri dal traguardo. A finire sul banco degli imputati è stato il commissario tecnico Davide Cassani, che ha abbandonato Tokyo in anticipo, palesando un evidente strappo con la Federazione.

Ieri il ciclismo azzurro ha vissuto uno dei momenti più imbarazzanti dell’ultimo periodo, con il team manager Roberto Amadio che ha provato a calmare le acque. Come riportato dal Corriere della Sera, il tm ha specificato: “Terminate le loro gare, tutti i tecnici devono lasciare Tokyo, come da regolamento olimpico. Cassani non fa eccezione“.

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Ciclismo, rottura tra Davide Cassani e la Federazione: il rapporto con il nuovo presidente non è mai nato

Ciclismo Tokyo 2020 (Foto: Getty)

Il problema è che lo stesso Cassani, proprio prima di partire aveva detto: “Lascio prima del previsto, vi spiegherò perché”. La rottura con la Federciclismo è palese e difficile da nascondere.

Eletto lo scorso marzo, il nuovo presidente federale Cordiano Dagnoni non ha mai nascosto la sua volontà di cambiare qualcosa a livello tecnico. Un rapporto mai nato con l’ex commentatore televisivo, ritenuto troppo accentratore e presenzialista. D’altronde la sua forza mediatica è ben diversa da quella di altri personaggi del ciclismo e questo qualcuno può soffrirlo. Molto probabilmente gli verrà proposto un ruolo da ‘ambasciatore’ a settembre, dopo l’appuntamento dei Mondiali in Belgio. Difficilmente potrà essere accettata una cosa del genere da un personaggio come Cassani, in carica dal 2014. Pur non avendo ottenuto titoli iridati su strada da quando è ct (nemmeno medaglie olimpiche), ha contribuito ad accrescere il fatturato del movimento, trovando molti sponsor per la Federazione grazie ai suoi ottimi rapporti personali.

Per quanto riguarda il suo sostituto si fanno diversi nomi con un tris di papabili: Gianni Bugno (senza esperienza in materia), Beppe Martinetti e Roberto Damiani. A breve ne sapremo di più.

Angelo Papi

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