Verstappen-Hamilton, infuria la polemica: dichiarazioni di fuoco. Prosegue il botta e risposta a distanza tra i due grandi rivali per il titolo
Nessuno fa un passo indietro, anzi. Continua a soffiare il vento della polemica sul duello per il titolo mondiale di Formula 1 tra Max Verstappen, attualmente in vetta alla classifica e l’eptacampione del mondo Lewis Hamilton, secondo a soli quattro punti di distacco dal rivale. La collisione avvenuta alla partenza del Gran Premio di Silverstone, con il pilota olandese subito fuori e impossibilitato a difendersi dagli attacchi di Hamilton, non ha fatto altro che accrescere la tensione tra i piloti e i rispettivi dirigenti di Red Bull e Mercedes. La penalizzazione di dieci secondi inflitta dai giudici di gara al fuoriclasse inglese non è stata digerita dal team di Milton Keynes che ha inoltrato un reclamo ufficiale non più tardi di 48 ore fa.
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Lewis Hamilton nel commentare l’incidente di Silverstone non si è dichiarato minimamente pentito di avere contribuito a togliere di mezzo Verstappen dalla corsa inglese, suscitando così la reazione stizzita di tutto lo staff Red Bull. Mancava però, almeno fino a poche ore fa, la presa di posizione ufficiale del diretto interessato. Il campione olandese proprio oggi ha deciso di interrompere il prolungato silenzio di questi giorni e le sue dichiarazioni, tutt’altro che banali, provocheranno senza alcun dubbio un’altra ondata di reazioni polemiche.
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Verstappen, la rivelazione: “Hamilton mi ha chiamato ma non doveva permettersi di festeggiare”
“Lewis mi ha telefonato, confermo quanto è uscito nei giorni scorsi – ha annunciato Verstappen -. Credo che abbia valutato male quella curva. Resto dell’avviso che sia stato irrispettoso festeggiare con la bandiera mentre io ero in ospedale. Da parte mia non ho fatto nulla di sbagliato. Ho perso punti a causa di qualcun altro. È andata così e non posso dire molto di più al riguardo. Ho sbattuto forte e ora cercherò di rimediare nel Gran Premio di Budapest in Ungheria“. Nessun passo indietro, dunque, ma un guanto di sfida lanciato a Hamilton con ancora più veemenza.