Tokyo 2020, l’allarme di un campionissimo: “Se muoio, è per colpa vostra”. Il cado sta facendo più danni dei temuti casi di Covid
Tutti temevano i contagi da Covid, che in effetti sta presentando il conto ma non in maniera massiccia come paventavano i giapponesi. In realtà però a minacciare le Olimpiadi di Tokyo 2020 al momento è il meteo e in particolare l’ondata di caldo che ha colpito la capitale.
Lo sanno per primi i tennisti che stanno affrontando condizioni difficili soprattutto per l’umidità asfissiante all’Ariake Tennis Park di Tokyo. La 24enne spagnola Paula Badosa alla fine del primo set nei Quarti contro Marketa Vondrousova (perso 6-3) si è dovuta ritirare a causa di un colpo di calore e ha rinunciato anche al doppio misto con Pablo Carreno Busta.
La numero 29 al mondo ha avuto un malessere mentre si preparava al cambio di campo per l’inizio del secondo set. Borse del ghiaccio sul collo, ma non ce l’ha fatta a riprendersi ed è stata portata via su una sedia a rotelle anche se successivamente si è ripresa.
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Tokyo 2020, l’allarme di un campionissimo: adesso gli organizzatori cambiano tutto
Il primo a lamentarsi del caldo eccessivo era stato il russo Daniil Medvedev, seconda testa di serie e giustiziere del nostro Fabio Fognini. Durante la partita aveva chiesto due volte l’intervento del fisioterapista. Quando Carlos Ramos, il giudice di sedia, gli ha chiesto se voleva continuare, gli ha risposto arrabbiato: “Posso finire la partita ma posso anche morire. Se muoio, sarai tu il responsabile?”.
E a fine gara ha detto di essere stato ad un passo dallo svenimento. In effetti c’erano 31 gradi e un tasso di umidità pari al 72%. Dopo le sue proteste e il caso della Badosa, gli organizzatori hanno deciso di spostare l’orario di inizio delle gare, che a partire da giovedì 29 luglio inizieranno alle ore 15 invece che alle 11.