Infortuni, la paura e le restrizioni dovute alla pandemia, il fatto che non ci sarà pubblico, sono molte gli atleti che hanno deciso di disertare le Olimpiadi
Le Olimpiadi di Tokyo saranno diverse da tutte le altre. Lontanissime da quelle di Rio, le Olimpiadi dell’allegria, o da quelle di Londra, le Olimpiadi del coinvolgimento. Due edizioni a loro modo indimenticabili per lo straordinario successo che hanno ottenuto. Ma a Tokyo sarà tutto diverso.
É di queste ultime ore la notizia di altri atleti che hanno annunciato il loro forfait: a cominciare dal tennista britannico Dan Evans, anche lui positivo al Covid 19. Impensabile che possa guarire, superare i controlli, passare le rigidissime quarantene previste e trasferirsi in tempo utile per i giochi di Tokyo. Il tennis è sicuramente lo sport che ha perso di più: da Roger Federer a Rafa Nadal, da Serena Williams all’australiano Kyrgios che ha deciso di non partecipare perché demotivato dall’assenza di pubblico. All’ultimo istante anche Kerber e Azarenka hanno dichiarato forfait: la prima per recuperare da alcuni acciacchi, la seconda per il timore della pandemia.
Non ci sarà Usain Bolt, non in pista: testimonial di diverse aziende che lo avrebbero voluto in gara, il primatista di 100 e 200 sarà a Tokyo come commentatore. Avrà un suo show televisivo per una rete americana. Non ci sarà nemmeno Mo Farah, l’eroe di Londra, medaglia d’oro su 5mila e 10mila. Il suo ultimo tentativo di trovare il tempo per qualificarsi è andato fallito a causa di un infortunio al ginocchio.
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In attesa di capire se ci saranno le stelle del nostro basket, con una nazionale che torna si giochi dopo 17 anni, e dunque Gallinari, Belinelli e Datome, ai giochi non ci saranno diverse stelle della NBA: hanno annunciato il loro no al Dream Team, sollevando non poche polemiche LeBron James, Chris Paul, Anthony Davis, Donovan Mitchell e James Harden che pure in un primo momento aveva detto sì, prima di cambiare idea.
Non ci sarà il nuotatore più atteso e discusso, Sun Yan, al centro di un caso di doping che non accenna a placarsi. Non ci sarà Sha’Cari Richardson, in questo momento la donna più veloce del mondo colpevole di essersi fatta una canna prima di un controllo antidoping: era sotto stress dopo la morte della madre. L’hanno capita, ma non perdonata. Per chi ama gli sport alternativi mancano due fuoriclasse assoluti come Carolina Marin, bloccata da un infortunio al ginocchio e Lin Dan, un atleta formidabile: quelli che probabilmente sono considerati i più forti giocatori di badminton di tutti i tempi. Per non parlare della truppa di atleti russi fermati per doping: tanti, in una lista che sta continuando ad allungarsi.
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