Si chiamano Asia e Alice d’Amato, sono gemelle, arrivano da Genova e parteciperanno al concorso di ginnastica artistica
Classe 2003, fresche di una maturità appena brillantemente passata, le gemelle Asia e Alice D’Amato rappresentano una bella storia delle imminenti Olimpiadi di Tokyo.
In una squadra ambiziosa, che avrà in Vanessa Ferrari una straordinaria riconferma, Asia e Alice D’Amato sono una boccata d’aria fresca. Simpatiche, divertenti, brillanti almeno quanto ambiziose e determinate in una carriera agonistica cui hanno deciso di dedicarsi con impegno fin da quando erano ragazzine. E alla quale hanno sacrificato moltissimo.
Nate a Genova si sono trasferite giovanissime a Brescia per crescere in una delle società giovanili più forti d’Italia, la Brixia. In nazionale hanno cominciato fin da ragazzine: a Stoccarda, due anni fa, il bronzo Mondiale alle spalle di Stati Uniti e Russia in una squadra che rispetto al 2019 è cresciuta ancora. Le gemelline, bionde e vivacissime, hanno collezionato scudetti per la Brixia, e ora sono passate alle Fiamme Oro.
Lo scorso anno le gemelle D’Amato hanno conquistato il prestigioso riconoscimento di Sportivo Ligure dell’Anno, giunto alla sua 28esima edizione. Perché nonostante la vita sportiva le abbia rese cittadine del mondo, sono e restano genovesi, nate e cresciute nella mitica Andrea Doria, la società ginnica che quando nel 1946 si fuse con la Sampierdarenese creò la divisione calcistica della Sampdoria. Il bianco e il blu della maglia blucerchiata rappresentano proprio i colori della Doria, una società sportiva che esiste da 135 anni…
Andranno a Tokyo con la squadra all around, in una competizione cui l’Italia non riusciva a iscriversi da 69 anni forti di cinque medaglie, tre d’argento e due di bronzo vinte da Asia nelle Olimpiadi giovanili di Gyor nel 2017 e del bronzo all’europeo del 2019 di Alice alle parallele asimmetriche, la prima ginnasta azzurra a salire su un podio di questa specialità.
Il primo concorso di ginnastica, a Genova, quando avevano sei anni e mezzo e vezzosi codini biondi. Tutti alla Doria le ricordano così. Ora aspettano di farsi riconoscere dal mondo intero con una squadra umile e ambiziosa che può ottenere grandi risultati. Gli appassionati italiani le hanno soprannominate ‘le Fatine’. Ci piace…
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