Dopo la vittoria di Euro 2020, l’Italia ha tutte le carte in regole per puntare a organizzare un altro grande evento calcistico: Europeo o Mondiale
L’Italia pensa in grande. La vittoria di Euro 2020 ha notevolmente rilanciato l’immagine del nostro paese non solo in termini di classifica e di prestazione ma anche di credibilità. Merito della grande impresa della squadra di Roberto Mancini, che ora bisogna monetizzare.
Il primo a ufficializzare l’ipotesi di una candidatura del nostro paese è il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, presente oggi alla prima riunione del consiglio federale dopo il trionfo di Wembley.
“È la vittoria di un collettivo, di un sistema, di uno staff che ha lavorato molto e all’unisono per rilanciare l’immagine del nostro calcio e per rendere all’Italia l’immagine di un paese credibile e stimato, più inclusivo e forse anche più ricco”.
Il calcio in Italia, oggi, nonostante l’indebitamento di moltissimi top club in Italia vale oro: “Tutte le ricerche dicono che il calcio è un’azienda da 12 miliardi di euro e che vale lo 0.7% di Pil”.
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Abbastanza per pensare in grande anche se la momentanea esclusione di alcune squadre – tra le quali il Chievo – dai campionati di Serie B e Lega Pro è un motivo di preoccupazione: “Chiudiamo un anno economicamente drammatico per tutti, era logico che ci fossero delle conseguenze, stiamo lavorando a programmi che possano aiutare i club in maggiore difficoltà”.
L’Europeo renderà parecchi soldi alla federazione, da reinvestire. Ma Gravina lancia una grande scommessa: “Le prossime scadenze da assegnare sono Europeo 2028 e Mondiale 2030, sono obiettivi alla portata del nostro movimento, soprattutto in questo momento storicamente molto favorevole per il nostro paese. Il sottosegretario Vezzali è già informato, valuteremo il parere del CTS e attendiamo con fiducia di presentare la nostra candidatura…”
L’Italia ha organizzato due Europei in casa, nel 1968 (vincendolo) e nel 1980. Poi il Mondiale del 1934 (vinto anche quello) e quello del 1990 assegnato al nostro paese subito dopo la storica vittoria in Spagna del 1982.
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