Calcio

La Federcalcio risponde alla critiche sul bus scoperto e la parata del trionfo

Dopo le accuse, molto dure, da parte di alcuni esponenti governo, del Comune e della Prefettura di Roma e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il presidente della Federcalcio risponde

Il bagno di folla a Roma per la Nazionle (Getty Images)

“Una scelta ampiamente condivisa con le istituzioni”: è la risposta del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina a proposito delle polemiche che in queste ultime ore riguardano i festeggiamenti della nazionale di calcio, a bordo di un bus scoperto, che hanno coinvolto diverse decine di migliaia di persone nel pieno centro di Roma.

La Federcalcio e il bus scoperto

Come noto la in un primo momento la cosiddetta ‘parata del trionfo’, una consuetudine nei paesi che hanno conquistato un grande evento sportivo, era stata bocciata. Un no da parte della Questura e della Prefettura di Roma per motivi di ordine pubblico. Ma anche da parte dei funzionari dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che avevano interpretato la festa un rischio molto serio nel contenimento della pandemia, alle prese con una curva di nuovo in rialzo a causa della variante delta.

Poi, nel pomeriggio di lunedì, un po’ a sorpresa, è arrivato l’OK: e nel suo tragitto in centro, a Roma, appena uscito da Palazzo Chigi, il bus scoperto che trasportava gli Azzurri, Mancini e la Coppa ha attraversato una folla davvero imponente.

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Cosa è successo

Dal Comune ma soprattutto dalla Prefettura sono arrivate proteste. Il prefetto della capitale Matteo Piantedosi ha parlato di “patti non rispettati”. Anche perché l’allestimento del Bus ha richiesto alcune ore ed era evidente che qualcuno ci avesse pensato con largo anticipo rispetto all’OK arrivato nel primo pomeriggio. Ma se dal ministero dell’Interno era arrivato un OK finalizzato alla sicurezza dei giocatori, travolti dall’entusiasmo e dalla folla, il ministro della salute Roberto Speranza aveva confermato la sua assoluta contrarietà.

Oggi il presidente Gravina cerca di smorzare i toni: “Non vogliamo trasformare un momento di gioia nazionale in un argomento di divisione. La Figc è sempre stata responsabile, ma soprattutto rispettosa delle istituzioni e dei tifosi italiani. É vero che abbiamo chiesto un’autorizzazione, sempre negata, per i festeggiamenti di un eventuale successo europeo. Avevamo individuayo diverse location tra cui Piazza del Popolo per una cerimonia in  sicurezza. Ma senza alternative percorribili, c’è stata la condivisione da parte delle Istituzioni di tornare in hotel a bordo di un pullman scoperto“.

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Spinazzola e Rafael Toloi festeggiano sul bus azzurro (Getty Images)

Il cambio di programma

In pratica… indirettamente Gravina conferma che la parata sarebbe stata improvvisata, a causa di una folla troppo numerosa. Qualcosa di assolutamente ‘improvvisato’. E che l’affetto del pubblico avrebbe sorpreso tutti: anche le forze dell’ordine chiamate a scortare il bus che trasportava gli Azzurri

Quando la squadra era ospite a Palazzo Chigi c’erano già migliaia di persone per strada che aspettavano la squadra. E a quel punto, anche per una questione di ordine e per tutelare l’incolumità dei calciatori, si è optato per un breve tragitto all’aperto. Nel traffico. Una sorta di deroga che gli stessi calciatori hanno ottenuto dai funzionari di polizia, preoccupati dalla folla che si stava presentando in centro e che ha mandato completamente in tilt tutto il traffico cittadino.

Mauro Marchina

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