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Calcio

Euro 2020: la richiesta dei giocatori azzurri cui era impossibile dire di no

I retroscena del rientro a Roma dei giocatori dell’Italia che dopo la finale di Euro 2020 hanno fatto una richiesta ben precisa al sindaco di Roma, la parata sul pullman scoperto

Il bagno di folla a Roma per la Nazionle (Getty Images)

No, forse… ma sì, dai… Dev’essere stata questa l’alternanza di emozioni di fronte a una squadra azzurra che ha conquistato tutti regalando a un paese che esce da un anno e mezzo drammatica una grandissima gioia. Alla fine la parata del trionfo, nel centro di Roma c’è stata.

Gli eroi di Euro 2020

L’ipotesi di una parata del trionfo sul pullman scoperto, simile a quella che aveva esaltato decine di migliaia di persone per la squadra rientrata dalla Germania nel 2006 con il titolo mondiale, era stata scartata in partenza. Dopo la vittoria in semifinale contro la Spagna, mai ufficialmente, il problema si era posto in sede istituzionale tra Prefettura, Questura e Campidoglio. E se vincono che si fa?

Il no era stato immediato, molto fermo soprattutto da parte di Questura – per motivi di ordine pubblico – e dall’OMS, per questioni legate al protocollo per il controllo della pandemia. Domenica notte, quando l’Italia stava festeggiando in albergo a Londra, è iniziata una lunga trattativa condotta personalmente da due portavoce della squadra – Chiellini e Bonucci – sostenuti anche dal team manager Luca Vialli. I giocatori avevano letteralmente chiesto, quasi implorato, tutte le istituzioni presenti a Wembley di consentire loro la parata: “É qualcosa di unico, forse non vivremo mai più niente del genere” hanno detto i giocatori.

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É  qui la festa

E mentre tra Campidoglio e Questura si discuteva, con la garbata ma ferma insistenza di tutti i giocatori, la Federcalcio in gran segreto allestiva un bus scoperto con le decalcomanie azzurre, l’immagine della coppa appena conquistata e la scritta Campioni d’Europa. Un allestimento completato all’alba senza nemmeno sapere se la parata ci sarebbe stata. L’ultima discussione appena fuori dal Quirinale con Bonucci e Chiellini che cercano di convincere vivacemente alcuni funzionari del ministero dell’Interno e della Digos. Mentre la squadra si stava spostando verso Palazzo Chigi per la visita al presidente del consiglio Mario Draghi, quando il pullman degli azzurri era già bloccato nel traffico dai tifosi, è arrivato l’OK: la festa si fa.

É bastato un annuncio durante una diretta radiofonica a Roma e il tam tam in tre ore si è sparso in tutta la città convogliando verso il centro della capitale decine di migliaia di persone. Scarso il rispetto legato alle norme contro assembramenti e mascherine: ma grandissimo entusiasmo con i giocatori italiani che intonavano i cori e i tifosi che li ripetevano a squarciagola.

L’autobus ha impiegato tre ore per compiere un breve giro del centro tra due ali di folla festante: molta meno gente rispetto a quella del 2006, inevitabilmente: perché tutto è stato organizzato all’ultimo istante e senza nessuna promozione.

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Ciro Immobile e Lorenzo Insigne festeggiano sul bus scoperto davanti a due ali di folla (Getty Images)

Le polemiche

Mentre in Inghilterra infuriano le polemiche per la vittoria degli Azzurri – proprio non ci stanno – e numerosi media chiedono addirittura l’annullamento della partita per la mancata espulsione di Chiellini dopo una trattenuta volontaria su Saka, i vertici dell’OMS commentavano con toni preoccupati le scene della festa di Roma.

Maria van Kerkhove, responsabile tecnico dell’Organizzazione mondiale della Sanità per la crisi Covid-19, ha scritto… “Dovrei divertirmi a guardare il contagio avvenire davanti ai miei occhi? La pandemia stasera non si prende una pausa stasera e approfitterà di persone non vaccinate, in ambienti affollati, senza mascherine, che urlano, gridano e cantano. Una scelta devastante”.

Si teme ovviamente un aumento di contagi perché – inutile sottolinearlo – gli assembramenti sono stati tanti ed evidente. Ma gli Azzurri hanno avuto la loro festa.

Mauro Marchina

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