Gli Azzurri sono tornati in Italia dopo il trionfo di Wembley nella finale di Euro 2020 accolti trionfalmente a Fiumicino prima di visitare Quirinale e Palazzo Chigi: niente bagno di folla, ma una breve passerella in pubblico
Saranno festeggiamenti sobri, e senza bagno di folla per la squadra azzurra, appena rientrata da Wembley con il trofeo di Euro 2020.
Tutta la giornata di oggi è stata dedicata dallo staff azzurro alle visite istituzionali. Comunque fosse andata a Wembley, anche in caso di sconfitta, gli Azzurri oggi erano attesi prima al Quirinale, ospiti del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E poi a Palazzo Chigi, dal premier Mario Draghi, assente ieri allo stadio.
Arrivati a Fiumicino in mattinata gli azzurri hanno fatto una breve sosta alla Borghesiana per vestire la divisa elegante e salire al Quirinale. Con loro anche Matteo Berrettini, finalista a Wimbledon e sconfitto da un imbattibile Novak Djokovic. Un incontro cordiale e piacevole che ha visto salire sul palco per le foto di rito e per qualche parola ufficiale anche il capitano Giorgio Chiellini e il CT Roberto Mancini.
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Visi finalmente distesi dopo tante tensioni agonistiche: ma anche stravolti. Perché la festa nell’albergo inglese dove aveva fatto sede la nazionale azzurra è stata festa grande per tutta la notte. Niente locali, tutto molto privato e raccolto.
Chiellini ha voluto dedicare il trofeo non solo al presidente Mattarella e agli italiani ma anche a un amico scomparso: “Questo trofeo va anche alla memoria e al ricordo di Davide Astori, lo ricordiamo sempre, Davide è con noi ed è sempre presente. Siamo tutti convinti che la vittoria non dipenda da un rigore in più ma dal valore di gruppo che abbiamo saputo esprimere”.
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La richiesta via social da parte della stragrande maggioranza dei tifosi italiani era quella di una ‘parata della vittoria’, simile a quella che aveva portato lungo i Fori Imperiali e al Circo Massimo, a Roma, la squadra che aveva trionfato ai Mondiali del 2006 in Germania. Alla fine il giro in pullman scoperto c’è stata ma organizzata all’ultimo istante e con poca promozione. Nel tentativo di evitare eccessi e una folla fuoricontrollo. La pandemia resta comunque una realtà, la prudenza ha preso il sopravvento.
Una festa non in tono minore, solo più composta. Ci sarà tempo magari più avanti, con qualche ricorrenza o evento ufficiale per un giro d’onore della squadra e della Coppa che resterà in custodia alla Federcalcio italiana fino alla prossima edizione dell’europeo, nel 2024 in Germania.
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