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Calcio

Euro 2020 trionfo Italia: la foto che i tifosi hanno scelto come ricordo

L’immagine di Roberto Mancini in lacrime sulle spalle di Luca Vialli è quella che ha emozionato di più i tifosi azzutti  dopo il trionfo dell’Italia a Euro 2020

Luca Vialli, team manager della squadra azzurra posa con il trofeo che non ha mai vinto da giocatore (Getty Images)

A ogni grande impresa è legata un’immagine. Le mani di Dino Zoff sulla Coppa del Mondo del 2006, la linguaccia di Del Piero in Germania per il Mondiale 2006, piuttosto che le corse a perdifiato di Tardelli e Grosso.

Euro 2020, la foto simbolo dell’Italia

La foto che più ha emozionato e commosso e che oggi viene replicata su tutti i social, il video è stato forwardato oltre un milione di volte, è quello dell’abbraccio tra Gianluca Vialli, team manager della squadra azzurra, e il CT Roberto Mancini. Un gesto che diventa personale, simbolo di quella fratellanza sulla quale l’impresa azzurra si è appoggiata.

L’abbraccio tra Mancini e Vialli non può non riportare alla memoria le straordinarie imprese dei gemelli del gol quando con la Sampdoria vinsero lo scudetto del 1991 sfiorando l’anno dopo una clamorosa vittoria di Coppa dei Campioni, sconfitti solo in finale dal fortissimo Barcellona di Koeman.

Per questo Roberto Mancini ha voluto fare una dedica speciale proprio alla Sampdoria e al suo principale artefice, il presidente Paolo Mantovani.

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Il commovente abbraccio tra Mancini e Vialli

Una dedica speciale

Mantovani, presidente generoso e di grande umanità, creò dal nulla il mito della Sampd’Oro che ebbe in Mancini e Vialli i suoi giocatori simbolo: cui vanno aggiunti Lombardo, Nuciari, Evani, Battara e Salsano (tutti nello staff dirigenziale della nazionale).

Da quella sconfitta, a Wembley, è nato anche questo trionfo: “Quando abbiamo perso la Coppa Campioni fu una delusione cocente per noi della Sampdoria, per i nostri tifosi e per Paolo Mantovani – dice Roberto Mancini – cui devo molto se non tutto quello che ho fatto da calciatore e che mi ha profondamente formato da un punto di vista umano e personale. Senza di lui io sarei stato una persona diversa”.

Mancini ripensa al suo passato da giocatore e si commuove: “Mi piace pensare che senza quella sconfitta oggi forse non sarei la persona che ha dato una mano a creare questa vittoria, insieme a tutti i miei amici e colleghi. Quindi questo trofeo è anche di Paolo Mantovani e dei tifosi della Sampdoria che quel giorno a Wembley piansero”.

Mauro Marchina

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