Ciclismo

Tour, 13esima tappa: ancora un infinito Cavendish, 34 vittorie

In una tappa caratterizzata da diverse cadute e ritiri importanti il Tour arriva alle porte dei Pirenei con Pogacar sempre saldamente in giallo

Mark Cavendish come Eddie Merckx 34 vittorie al tour (Getty Images)

Non cambia la classifica generale con Tadej Pogacar sempre in maglia gialla anche dopo il traguardo di Carcassonne, dedicato agli sprinter e vinto da Mark Cavendish, quarta vittoria di questo Tour e 34esimo successo nella corsa in giallo

Tour, la 13esima tappa

Una tappa con tanto sole e caldo, anche se disturbata da un vento piuttosto insidioso e fastidioso in particolare nei lunghi tratti scorrevoli. Si arriva nella splendida città fortificata di Carcassonne: ma c’è anche chi decide di andarsene prima. Peter Sagan non parte nemmeno, un ginocchio in disordine lo convince a dedicarsi al riposo e a cercare di preparare per bene le Olimpiadi. A 60 km dall’arrivo una bruttissima caduta in discesa manda a terra trenta corridori, alcuni finiscono addirittura in una scarpata per fortuna non troppo profonda e fitta di vegetazione. É comunque una caduta pesante che porta al ritiro Simon Yates, sicuramente un nome importante del tour, oltre a Kluge e Lucas Hamilton.

Ordine d’arrivo e classifica generale

Si arriva in volata e ancora una volta il treno della Quickstep è praticamente perfetto. La volata lanciata per Mark Cavendish è un capolavoro che taglia fuori tutti i potenziali concorrenti: da Colbrelli, che si trova nel lato sbagliato, a Philipsen, completamente tagliato fuori dal team dell’inglese. Cavendish, grazie anche allo splendido lavoro di Ballerini, conquista la sua 34esima vittoria al Tour, tante quante Eddie Merckx. Un successo incredibile per un ciclista che al Tour non doveva nemmeno esserci ed è stato chiamato all’ultimo istante.

Non cambia nulla in classifica generale con Pogacar in giallo davanti a Uran con 5.18” di vantaggio, tanti, ma mai sufficienti considerando i Pirenei e le altre salite. Terzo Vingegaard a 5.32” poi Carapaz (5.33) e O’Connor (5.58).

Domani un’altra tappa che potrebbe cambiare notevolmente alcuni equilibri di classifica: si fa da Carcassonne a Quillan, una tappa mossa e ondivaga, senza grandi salite ma con tanti saliscendi. Tutto fa pensare a un nuovo arrivo in volata al termine di una luna discesa. Sono ben cinque i gran premi della montagna: Col di Bac (622 metri),  Col de Montsegur (1059), Col de la Croix des Morts (898), Cote de Galinagues (948) e Col de Saint Louis. Salite nervose e veloci seguite da altrettante discese veloci ed estremamente rischiose.

 

Mauro Marchina

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