Dopo la tragica scomparsa del lanciatore dei Los Angeles Angels, morto nel 2019 a soli 28 anni diventa un processo clamoroso che coinvolge i vertici della franchigia californiana di baseball
La morte di Tyler Skaggs è una delle pagine più nere e drammatiche nella storia del baseball e dello sport americano. Una storia che non tutti gli italiani conoscono.
Tyler, splendido e giovanissimo lanciatore dei Los Angeles Angels è morto a soli 27 anni al culmine della sua popolarità e carriera, in un momento tuttavia molto drammatico. Skaggs è morto di overdose: la sua dipendenza da farmaci e droghe era non solo nota ai dirigenti della sua squadra. Ma secondo le accuse della vedova, Carli Skaggs, e dei suoi genitori, Darrell Skaggs e Debbie Hetman, alcuni manager degli Angels avrebbero addirittura causato la morte del pitcher.
Le accuse, gravissime, si riferiscono a Eric Kay, responsabile della comunicazione degli Angels e Tim Mead, all’epoca vicepresidente della squadra, che secondo la vedova e i genitori di Skaggs avrebbero più volte fornito farmaci e droga al lanciatore scomparso e ad almeno altri cinque giocatori.
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La figura di Tim Mead nel baseball americano è di grandissima importanza, un autentico monumento, presidente uscente del museo e della Hall of Fame del baseball, carica dalla quale si è dimesso proprio a causa dell’inchiesta che lo ha travolto.
Secondo le indagini che la famiglia di Skaggs ha condotto privatamente depositando una causa presso il tribunale distrettuale della Contea di Tarrant, in Texas, Kay e Mead avrebbero fornito droga a Tyler Skaggs in diverse occasioni, anche prima delle gare. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e negligenza.
Gli Angels hanno preso atto delle accuse definendo tuttavia la causa “irresponsabile” ribadendo che nessun dirigente della squadra fosse al corrente che il giocatore stesse facendo uso di droghe.
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Skaggs è stato rinvenuto morto il 1 luglio 2019, nella sua stanza d’albergo di Southlake, in Texas poco prima di una partita degli Angels contro i Rangers. L’autopsia aveva evidenziato che il decesso era stato causato da una combinazione letale di oxicodone, fentanil e superalcolici.
Da valutare le responsabilità di Tim Mead, all’epoca responsabile diretto di Eric Kay. Il quale, incriminato lo scorso ottobre in relazione alla morte di Skaggs, si è dichiarato non colpevole. Sarà processato: e se dichiarato colpevole rischia fino a 20 anni di carcere.
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