Leo Messi, il paradosso del calcio: il giocatore che ha vinto tutto, Mondiale a parte, tra poche ore diventerà un ex di lusso
Quasi 7500 giorni con quella maglia, eppure senza nessuna certezza sul futuro. O forse no ma intanto Leo Messi dalla mezzanotte di oggi sarà come Cenerentola anche se lui indossa gli scarpini e non la scarpetta. Il 30 giugno infatti scade il suo contratto con il Barcellona e almeno per ora il campione argentino non ne ha firmato un altro.
L’ultimo risale al 25 novembre 2017 e aveva una durata quadriennale. Già dieci mesi fa Messi aveva vissuto un’estate infuocata, mai così vicino a dire addio al suo club per le prospettive incerte sul futuro e la cessione di pezzi importanti come Luis Sanchez. Alla fine è arrivato un accordo per andare avanti ma non un nuovo contratto.
Da allora a oggi qualcosa intanto però è cambiato perché ai vertici del club è tornato Juan Laporta che ancora oggi ha professato tranquillità e detto che non ci saranno problemi. La stampa catalana parla di un accordo per i prossimi 5 anni da 100 milioni di euro: due anni ancora in Liga e gli ultimi nella MLS americana.
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Leo Messi, il paradosso del calcio: in campo con la Nazionale senza avere un contratto
Leo Messi senza contratto è un paradosso anche anche per quello che potrò succedere. Sabato 3 luglio infatti giocherà con l’Argentina nei quarti di finale della Copa America contro l’Ecuador e potrebbe farlo per la prima volta da svincolato. Quindi tecnicamente, con tutti i rischi del caso per il Barcellona in caso di infortunio.
Ma se qualcuno volesse bussate alla porta di Messi per ingaggiarlo? Quest’anno ha guadagnato 71 milioni di euro lordi tra stipendio e diritti d’immagine, ai quali devono essere aggiunti i bonus. La Liga dalla prossima stagione ha imposto un tetto salariale massimo di 200 milioni, ma spazio per Messi ce ne sarà sempre.