Wimbledon, Berrettini è furioso: i motivi del suo disappunto. Il nostro tennista di punta attende di fare il suo esordio sull’erba londinese
Il torneo di Wimbledon non è ancora iniziato per Matteo Berrettini. Il nostro tennista più in forma, l’unico da cui possiamo attenderci una grande impresa nella terza prova del Grande Slam, al primo turno (64/imi di finale) dovrà vedersela con l’argentino Guido Pella, trentasettesimo nel Ranking ATP e capace du anni fa di raggiungere proprio a Wimbledon i quarti di finale. Il problema è che il tennista romano deve ancora attendere per scendere in campo: a causa della pioggia che da subito ha condizionato il programma obbligando gli organizzatori a posticipare alcuni incontri, Berrettini affronterà Pella solo domani, mercoledì 30 giugno.
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In caso di successo contro l’argentino, il nostro campione testa di serie numero 7 e vincitore del torneo del Queen’s, scenderà in campo per disputare il secondo turno appena ventiquattro ore dopo, quindi giovedì. Un mini tour de force che ha fatto storcere il naso a molti, Berrettini compreso. Quello che infastidisce il venticinquenne tennista azzurro è soprattutto la mancanza di considerazione mostrata nei suoi confronti da parte degli organizzatori.
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Wimbledon, Berrettini non ha scelta: si spera che riesca a recuperare tra un match e l’altro
Purtroppo però non c’è molto da fare: il programma di Wimbledon è questo e va rispettato senza fare troppe polemiche. Berrettini deve fare buon viso a cattivo gioco, augurandosi di risolvere nel minor tempo possibile i suoi primi due incontri. La prima vera insidia per il vincitore del Queen’s si dovrebbe materializzare al terzo turno quando Matteo rischia di ritrovarsi contro un cliente particolarmente ostico come l’americano John Isner, un erbivoro nato.