Padel, quanto conta la preparazione fisica: i consigli degli esperti

Padel, quanto conta la preparazione fisica: i consiglie degli esperti. Per giocare bene e divertirsi serve curare al meglio il lato atletico

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Padel (Getty Images)

Il padel è un gioco che piace e coinvolge un sempre maggiore numero di appassionati a tutti i livelli. Soprattutto a quello amatoriale con il numero di praticanti cresciuto a dismisura negli ultimi anni. In tal senso è importante sottolineare che per giocare al meglio e di conseguenza divertirsi di più è consigliabile curare al meglio un percorso di preparazione fisica. Il padel infatti presenta delle peculiarità che necessitano di una buona base atletica per poterlo praticare senza incorrere nel rischio di eventuali infortuni.

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Scatti, battute, cambi di direzione: per giocare a padel è necessario compiere numerosi gesti atletici che sollecitano e stressano in maniera significativa il nostro apparato muscolo-scheletrico. Basti pensare anche soltanto al momento della battuta: questo movimento presuppone una buona preparazione atletica, perchè una spalla non allenata corre seriamente il rischio di potersi infortunare a causa della continua sollecitazione di muscoli, legamenti e tendini. Oltre ai muscoli degli arti superiori anche quelli degli arti inferiori sono soggetti a continue sollecitazioni. Salti, brusche frenate e ripartenze immediate mettono a dura prova i nostri quadricipiti. Per comprendere meglio: durante una partita di padel un dilettante compie lo stesso numero di frenate e scatti che eseguirebbe durante un anno svolgendo le proprie normali attività.

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Campo di padel (Instagram)

Padel, i consigli per i giocatori dilettanti: dedicare agli allenamenti due giorni a settimana

Per chi gioca a padel a livello dilettantistico senza praticare altre attività fisiche, il consiglio è quello di dedicare uno o due giorni a settimana a dei brevi allenamenti, in modo da poter preparare il proprio fisico all’impegno della partita. E’ opportuno alternare un lavoro aerobico (corsa, jogging, bicicletta e trekking) a un intenso lavoro anaerobico (squat, plank frontale in appoggio sui gomiti, push up e crunch).

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